Erice Casa Santa, sospesa iniziativa Pedibus. Riprenderà in primavera
L’inverno e il calo delle temperature hanno portato alla sospensione temporanea dell’iniziativa “Pedibus”, che ha consentito agli alunni del I Circolo Didattico “Giovanni Pascoli” di Erice di andare e tornare a scuola in modo sano, divertente ed ecosostenibile: a piedi. Il tutto con orari, percorsi, capolinea e fermate. Ovviamente, lungo tutto il tragitto, i piccoli sono accompagnati da genitori e nonni o da cittadini volontari del comitato di quartiere Raganzili.
Il servizio riprenderà ad aprile, con il tornare delle belle giornate. Rispetto all’esordio, avvenuto il 21 maggio del 2014 in concomitanza della manifestazione “Bimbinbici” della Fiab, questa terza edizione ha visto raddoppiate le adesioni. Così, ad oggi, sarebbero ben 2.565 i chilometri non percorsi dalle auto, per un totale di 280,75 chili circa di CO2 non prodotti. Una doppia soddisfazione per l’ideatore dell’iniziativa, l’insegnante e consigliere comunale ericino Antonino Ingrasciotta, e per il Comune, che ha concesso il patrocinio.
«Il “Pedibus” – dichiara Ingrasciotta –, è un’azione partecipata che educa gli studenti a comportamenti responsabili e consapevoli e li coinvolge, insieme agli adulti, sui temi dei corretti stili di vita, della salvaguardia dell’ambiente, dell’educazione stradale e della mobilità sostenibile, contribuisce anche a diminuire traffico e inquinamento, dare un buon esempio a tutti e stimolare lo spirito di cittadinanza attiva».
Il consigliere, però, esprime anche note di rammarico: «Spiace vedere che questa buona pratica abbia ricevuto scarsa considerazione da parte delle altre scuole primarie del nostro territorio e, soprattutto, che non ci sia stata un’azione promulgatrice della nostra amministrazione comunale.
«Per far sì che i bambini possano uscire di casa e vivere la propria città – conclude Ingrasciotta –, occorre che questa cambi, si modifichi, si riduca il traffico veicolare, che si rallenti realmente la velocità delle automobili, obiettivo che non si raggiunge solo con l’imposizione di nuovi e più rigorosi divieti che possono sempre essere violati, ma con strategie politiche mirate e con interventi fisici sulla strada che impediscano la velocità, rinegoziando gli spazi della città e restituendoli a chi ha la necessità di camminare o andare in bicicletta. Allora certamente riusciremo a riappropriarci del nostro territorio e a viverlo realmente».
Marco Amico