Don Luigi Ciotti a Trapani per ricordare il prefetto Fulvio Sodano. Incontro sul tema dei beni sequestrati e confiscati
A tre anni dalla prematura scomparsa del prefetto di Trapani, Fulvio Sodano, la società cooperativa Calcestruzzi Ericina Libera, l’associazione Libera a Trapani e la Fillea CGIL Trapani hanno organizzato per lunedì prossimo, alle 16:30 un momento di confronto sul tema dei beni sequestrati e confiscati alle mafie e sul loro riutilizzo sociale. L’incontro si terrà presso la sala Laurentina (via Generale Giglio a Trapani).
“La Sinergia tra la società civile ed istituzioni per il raggiungimento di obiettivi comuni è un connubio vincente” è il tema del confronto che vedrà protagonisti don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera, Graziano Gorla, segretario nazionale della Fillea Cgil e Giacomo Messina, presidente della cooperativa Calcestruzzi Ericina Libera.
Sono previsti anche gli interventi di Angelo Toschi, tecnico del settore estrattivo e del trattamento degli inerti, e di Filippo Cutrona e Enzo Palmeri, rispettivamente segretario generale della Cgil di Trapani e segretario provinciale della Fillea Cgil trapanese. A moderare la tavola rotonda sarà il giornalista Enrico Fontana, direttore de “La nuova ecologia”. Alla manifestazione sono previsti i saluti del prefetto di Trapani Giuseppe Priolo e del Vescovo di Trapani mons. Pietro Maria Fragnelli.
La tavola rotonda sarà poi uno degli appuntamenti dei 100 passi verso il 21 Marzo, la giornata nazionale che Libera dedica da 22 anni alle vittime innocenti delle mafie. Trapani quest’anno ospiterà la manifestazione regionale e sarà in collegamento con Locri, in Calabria, che ospiterà la manifestazione nazionale.
“Desideriamo fare il punto su quello che si è fatto per la gestione dei beni sequestrati e confiscati – si legge in una nota –, presentando quanto di positivo è stato fatto ma affrontando anche gli aspetti di crisi, anche quelli frutto di mancate sinergie che desideriamo indicare perché ciò che non ha funzionato venga corretto. Guarderemo al territorio provinciale trapanese ma alzeremo lo sguardo sino alla provincia di Agrigento dove la vicenda della Calcestruzzi Belice dimostra come spesso possano accadere incredibili disattenzioni. Desideriamo parlare di beni sequestrati e confiscati guardando al destino di tantissimi onesti lavoratori che spesso non vengono presi in considerazione. A Trapani poi vorremmo che riprenda vigore il percorso della realizzazione di una filiera di rete di imprese sequestrate e confiscate, ossia quell’idea nata anni addietro proprio in un tavolo insediato in prefettura, assieme all’Agenzia Nazionale dei Beni confiscati. Tutto questo lo vogliamo fare assieme alla migliore società civile trapanese, a quella maggioranza di trapanesi onesti, maggioranza che però spesso resta pericolosamente silente”.