Erice, Tranchida denuncia l’EAS

tranchida (3)Il sindaco di Erice Giacomo Tranchida ha depositato presso la Procura della Repubblica un esposto denuncia contro l’EAS, “affinché si accertino fattispecie di reato per omissione di atti di ufficio e appropriazione indebita”.
Tutto nasce da una diffida alla consegna di documentazione notificata telematicamente il 17 dicembre scorso, con la quale il legale incaricato, l’avvocato Vincenzo Maltese, chiedeva a EAS la trasmissione di estratti di ruolo utenti e in generale ogni documento idoneo a quantificare le somme a titolo di canoni fognari e depurativi, pagate nel tempo dai cittadini all’EAS, in maniera contestuale in seno alle bollette e fino al 31 dicembre 2016, ma mai versate alle casse comunali. Somme peraltro £previste per legge e pagate dai cittadini onde consentire al proprio Comune la manutenzione degli impianti depurativi e fognari od il finanziamento di nuove opere similari”. Non avendo l’EAS riscontrato l’atto entro i 30 giorni previsti, neanche per esporre le ragioni del ritardo, il sindaco ha deciso di procedere in sede penale “nell’interesse e a tutela della collettività ericina e delle finanze comunali”.
Inoltre contestualmente, l’avvocato Maltese ha avviato un procedimento monitorio “affinché il Tribunale ingiunga la consegna della documentazione richiesta”.

“Queste azioni – si legge in una nota a firma del primo cittadino – si aggiungono a quella già pendente con la quale il Tribunale Civile ha ingiunto ad EAS il versamento al Comune di Erice di circa 624 mila euro per canoni fognari e depurativi fino al 31 dicembre 2007 dovuti dallo stesso EAS, commenta l’Avv. Vincenzo Maltese, nonché a quella in corso presso il Tribunale regionale delle acque con la quale abbiamo chiesto il risarcimento dei danni provocati alla rete idrica comunale dalla pessima qualità dell’acqua del dismesso dissalatore regionale di Nubia, come acclarato nella relazione tecnica depositata nel settembre 2014 dal perito nominato dal Tribunale di Trapani nell’ambito di un procedimento per accertamento tecnico preventivo sempre azionato dall’ amministrazione Tranchida”.

acqua gialla 2014Tranchida poi rilancia: “La Regione ha fallito e da tempo nella sua prima missione istituzionale: garantire l’acqua potabile ai cittadini! L’acqua è vita ma quando manca è malavita!! La Regione ha condannato per lungo periodo i nostri comuni con l’acqua del dissalatore che ha rovinato le condutture pubbliche oltre agli elettrodomestici dei cittadini e gestito il primo servizio essenziale per le civiche comunità per il tramite del proprio carrozzone EAS, rivelatosi una sanguisuga per gli utenti sovente con bollette di eccedenze a dir poco fantasiose, omettendo di fare gli interventi di manutenzione alle condutture comunali affidate con ulteriori danni per i Comuni che sovente agiscono in via sostitutiva, arbitrariamente trattenendosi le somme pagate dai cittadini quali canoni fognari e depurativi per la relativa manutenzione. Adesso avevano anche la faccia tosta di voler scaricare, per legge, sui Comuni le reti idriche mal gestite dall’EAS e ridotte ormai a colabrodo. Ringrazio l’onorevole Fazio per l’emendamento con il quale provvisoriamente ha stoppato tale sciagura che avrebbe portato da subito al fallimento di ben 14 comuni in provincia di Trapani con esasperazione di nuove tasse in capo ai cittadini due volte bastonati e maltrattati. Auspico che tutta la deputazione trapanese intervenga perché la Regione prontamente riconosca i danni provocati ad Erice come negli altri Comuni gestione EAS della provincia. Solo dopo si potrà eventualmente iniziar a parlarne di gestione diretta del sistema idrico integrato”.

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