Trapani, presentazione del volume “La Sicilia, il regionalismo e la questione meridionale”
In occasione delle celebrazioni per il decennale dalla scomparsa dell’onorevole Dino Grammatico, venerdì prossimo alle 17.30, presso la Sala Conferenze di Palazzo D’Alì, si terrà la presentazione del volume “La Sicilia, il regionalismo e la questione meridionale”. Porteranno i saluti il sindaco di Trapani, Vito Damiano, il dirigente nazionale AICS Nicola Lamia e il presidente ISSPE, Umberto Balistreri. Interverranno Fabrizio Fonte, presidente del Centro Studi Dino Grammatico, Giuseppe Bica, sindaco di Custonaci, e Nello Musumec, presidente della Commissione Antimafia all’A.R.S.. L’incontro sarà moderato dal giornalista Nino Maltese.
«Un galantuomo della vecchia destra», con queste parole Maurizio Barbato sulle pagine de La Repubblica definiva Dino Grammatico. Parole che secondo Fabrizio Fonte sintetizzano quella che era la sua persona.
«Un’attività politica e culturale lunghissima (dalla fine degli anni ’40 del secolo scorso fino, sostanzialmente, alla sua scomparsa avvenuta nel febbraio 2007) da cui ancora oggi, non solo per fare memoria, possiamo attingere a piene mani, ma soprattutto per sottolineare la “lungimiranza visionaria”, sia dell’uomo che del politico, in termini di idee – dichiara Fonte –. Ammesso che sia possibile, in qualche modo, scindere le due figure. Questo suo “pragmatismo di prospettiva” lo ha certamente proiettato, e non poteva essere diversamente, sul proscenio nazionale. Tant’è vero che ancora oggi se ne riserba ampiamente il ricordo. Ed in occasione della ricorrenza del primo decennale dalla scomparsa si è ritenuto opportuno ripresentare ai lettori alcuni tra i suoi scritti (esiste una notevole produzione), che sottolineano ampiamente questo tratto del suo profilo, che certamente travalica i confini Isolani e lo colloca tra i personaggi che hanno positivamente caratterizzato la seconda metà del Novecento italiano. Per tutta questa serie di motivazioni – continua Fonte – ci è sembrato opportuno selezionare alcune pubblicazioni, proposte di legge, interventi a conferenze o articoli giornalistici che potessero permettere, soprattutto alle nuove generazioni, di non disperdere il patrimonio derivante dal suo pensiero culturale e politico. A partire, in particolare, dal rilevante, quanto ovvio, impegno per la Sicilia, ma anche l’attenzione prestata verso il concetto di «regionalismo» e la problematica della “questione meridionale”. Proprio in tal senso si è voluta riprendere la narrazione di un’irredimibile Sicilia, con il suo “Processo alla regione siciliana” del 1974, in cui si metteva, già allora, in evidenzia che una certa idea malsana di autonomismo avrebbe, sul medio-lungo termine, portato al baratro socio-economico l’Isola. Il triste esempio della Sicilia consentì, pertanto, a Dino Grammatico di prospettare una visione differente della “rappresentanza nelle Regioni” e, di conseguenza, delle modalità con cui le stesse dovrebbero essere amministrate per il bene comune. A partire, ad esempio, dagli organi di governo che sarebbero dovuti, per poi come del resto avviene oggi, essere eletti direttamente dai cittadini e non dalle assemblee. Particolare attenzione – conclude Fabrizio Fonte – non poteva, infine, non avere la “questione meridionale”, che ancora oggi paradossalmente non sembra trovare soluzione dinanzi ad una crisi strutturale che, in particolare sul piano socio-economico, proietta il Sud-Italia a rimanere, chissà per quanto tempo ancora, periferico e marginale rispetto ai canoni di sviluppo europei».