“Agghiaccianti e superficiali dichiarazioni su intercettazioni”. Lo sfogo dell’ex sindaco di Castelvetrano contro Rosy Bindi
Gianni Pompeo, ex sindaco di Castelvetrano, ha scritto una dura lettera a seguito di una dichiarazione – discutibile – che lo riguarda, resa dalla presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi.
“Apprendo con stupore di una dichiarazione dell’on. Rosy Bindi che cita una intercettazione di terzi a mio carico nella operazione Golem II del 2010”, si legge nella missiva.
“Resto basito – si legge ancora – perché nessun addebito mi è mai stato fatto, poiché ad oggi le uniche intercettazioni emerse, proprio nella stessa inchiesta, facevano di me un bersaglio di Cosa Nostra (“Pompeo è un cadavere che cammina”, diceva un soggetto condannato per Mafia). Pur non avendo in nessun modo a che fare con lo scioglimento del Comune, come precisato dall’on. Bindi, chiedo e chiederò conto, in ogni sede lecita, di tale esternazione posto che non solo la mia coscienza di uomo è limpida, ma trovo agghiacciante il modo in cui, con superficialità e senza alcun riferimento esatto, io debba vedermi in pasto di certa stampa perché qualcuno avrebbe detto su di me qualcosa, senza alcun riscontro – deduco – poiché nessuna contestazione mi è mai stata mossa, ma anzi solidarietà per la minaccia in quell’intercettazione di dominio pubblico, da me subita.”