Conflitti familiari, ecco l’associazione civica nazionale DiAction

L’avvocato trapanese Vincenzo Maltese, ieri a Torino, ha accettato di far parte dell’Associazione civica nazionale DiAction, è un’organizzazione multidisciplinare di promozione sociale costituita da professionisti e cittadini che si occupa di gestire i conflitti familiari e in particolare di tutelare i diritti delle persone nell’ambito dei procedimenti di separazione e divorzio e, più in generale, nei processi di gestione delle crisi delle relazioni affettive.
Maltese sarà un riferimento dell’associazione per la Sicilia, insieme al dottor Marco Amato.
“L’idea è nata dall’ascolto di tante storie che hanno fatto crescere in noi l’esigenza di offrire un aiuto concreto a chi soffre situazioni di questo genere in cui spesso diritti e dignità personale vengono calpestati – spiega il presidente avvocato Maurizio Cardona del Foro di Torino –. Una presa in carico congiunta di tanti professionisti che sanno che per trattare e gestire queste vicende non basta un’unica competenza, ma c’è bisogno di molti saperi condivisi. Il progetto è nato anche dal sostegno di tante persone e dal supporto di soggetti istituzionali e di altre organizzazioni e dalle Forze dell’Ordine con le quali DiAction ha già realizzato diversi incontri formativi”.

Nelle prossime settimane l’associazione sarà presentata ufficialmente; saranno coinvolti tanti professionisti da tutta Italia, avvocati, psicologi, psicoterapeuti, commercialisti e persone della società civile.
“È stato il condividere con la gente i loro drammi familiari – ha aggiunto Maltese –, il respirare le loro storie di vita che ci ha spinti nel realizzare questo progetto, che intendiamo portare avanti ed estendere a tutto il territorio nazionale con il coinvolgimento di tante buone energie di cittadini e professionisti che vorranno costruire insieme a noi questo sogno. È il diritto ad una seconda chance che vogliamo tutelare. I legami familiari sono fragili ali che qualche volta si spezzano e ci fanno credere che non voleremo più. a cambiare la propria vita è un diritto fondamentale di ogni uomo. Noi riteniamo che anche dopo un momento difficile ci possa essere un’altra possibilità senza che si debba rimanere intrappolati nella spirale dello sconforto e dell’impotenza. Il cambiamento è possibile ma la verità è che di conflitti familiari si muore. Ogni anno nel mondo migliaia di persone perdono la vita a causa dei conflitti familiari. A volte in modo cruento e istantaneo, altre volte è una morte lenta e quotidiana. Migliaia di bambini vengono maltrattati e sono le vittime sacrificali. C’è molto lavoro da fare, una grande esperienza professionale, concludono i due legali, ma noi siamo pronti per gestire un impegno complesso e perseguire i valori in cui crediamo: l’umanità, la promozione del diritto alla difesa, la protezione dei soggetti deboli, l’eguaglianza, la responsabilità sociale, la fiducia nel cambiamento, la promozione della conoscenza come strumento di crescita dell’individuo”.