Indagini Dia, un collaboratore dichiara: “il Satiro di Mazara doveva essere trafugato”

Satiro DanzanteIl Satiro danzante, la statua bronzea databile intorno alla fine del IV secolo a.C, ed esposta attualmente a Mazara del Vallo, doveva essere rubato. A rivelarlo il collaboratore di giustizia marsalese Mariano Concetto, il quale avrebbe dichiarato “di aver ricevuto l’incarico dai vertici del suo mandamento mafioso di trafugare il famoso Satiro danzante”.

Ad ordinare il furto – secondo il collaboratore Mariano Concetto – sarebbe stato Matteo Messina Denaro, che avrebbe poi provveduto a commercializzarlo attraverso sperimentati canali svizzeri.

La statua bronzea venne rinvenuta in due fasi:  nella primavera del 1997 venne alla luce la gamba sinistra ed il 4 marzo del 1998  il corpo privo dell’altra gamba e delle braccia, entrambi recuperati dal motopesca mazarese Capitan Ciccio, al comando di Francesco Adragna.  Si ipotizza che la statua facesse parte di un carico di una nave naufragata tra la Sicilia e Capo Bon in un periodo di grande diffusione del commercio antiquario nell’antichità.

Il Satiro, dopo il restauro, è stato esposto, oltre che nelle sua sede di Mazara del Vallo, anche a Montecitorio, ai Musei Capitolini, al Louvre di Parigi ed in Giappone.

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