Tagli al personale della polizia penitenziaria, protestano i sindacati
Si rifiutano di firmare “intese al ribasso” i segretari dei sindacati di categoria della polizia penitenziaria di Uil, Uspp e Cgil. I sindacalisti “ribadiscono la netta contrarietà alla rideterminazione coatta delle piante organiche del Ministero e la consequenziale riduzione del personale in servizio presso le strutture penitenziarie dell’isola”. In totale sarebbero circa 600 gli esuberi.
I segretari generali Gioacchino Veneziano, Francesco D’Antoni e Paolo Anzaldi “rispediscono al mittente il progetto portato a termine dal Ministro Madia. E’ semplicemente scandaloso – evidenziano – con una presenza di quasi 6400 detenuti, ridurre l’organico della Polizia Penitenziaria portandolo da 4770 a 4203, quando in realtà le carceri sono oramai senza un briciolo di personale in una situazione di sovraffollamento delle strutture con le difficoltà e i pericoli che ogni giorno devono sopportare i lavoratori in tutti i servizi istituzionali che la legge affida al Corpo di Polizia Penitenziari”.
I tagli più incisivi – evidenziano i sindacalisti – “dovrebbero essere praticati nelle carceri di Palermo Pagliarelli (-38 unità), Caltanissetta (-33 unità) Agrigento (-26 unità), Palermo Ucciardone (-24 unità) Favignana (-19 unità) Giarre (-13 unità) Enna (-11 unità), e in ogni modo il potenziamento operato negli istituti dove si è registrato l’apertura di nuovi reparti detentivi ovvero il cambio di gestione custodiale, Caltagirone (+ 81 unità) Barcellona Pozzo di Gotto (+49 unità) Trapani (+ 27 unità) Messina (+ 19 unità) Siracusa (+ 6 unità) Augusta (+ 2 unità) la riteniamo insufficiente alle esigenze complessive, che metteranno ancora di più a dura prova il sistema di sicurezza delle carceri, unitamente la garanzia della fruizione dei diritti dei lavoratori”.