“Trapani è soltanto terra di conquista”

FB_IMG_1489175887987 (1)Una riflessione di Leonardo Torre sulla situazione locale dalla quale emerge che Trapani “è soltanto terra di conquista”.

A seguire il testo integrale. “Tra i 15 comuni che hanno siglato l’accordo di co-marketing a sostegno dell’aeroporto di Birgi non è presente il comune di Trapani; la decisione presa dal commissario Messineo è stata fortemente contestata da tutta la Provincia, sia negli ambienti politici locali oltre che in quelli degli operatori del settore turistico trapanese, ma anche dai cittadini diversamente interessati alla crescita del nostro scalo aeroportuale. Non vi è dubbio alcuno che lo sviluppo economico del nostro territorio passi principalmente dal turismo e dal suo indotto, che negli ultimi anni ha portato alla ribalta nazionale ed oltre la bellezza della nostra città e della sua cultura. Pertanto, si deve affermare e far valere quanta importanza rivestano i canali d’ingresso a Trapani quali porto ed aeroporto; patrimonio talmente importante per il nostro territorio che non può essere sottovalutato né tantomeno disperso.  Quello che però, per onor del vero, va detto è che non si può assolutamente addossare tutta la responsabilità del preannunciato fallimento del nostro sistema aeroportuale sul commissario del comune di Trapani. L’intero fardello della responsabilità andrebbe pesantemente poggiato sulla schiena della classe politica trapanese, in tutti i suoi ruoli dal livello nazionale a quello locale, spesso cieca, sorda, inerte, sicuramente non lungimirante e, per questo, complice. Basti pensare all’Autorità Portuale, a difesa della quale, fuorchè le chiacchiere, nulla di concreto è stato fatto per scongiurarne lo scioglimento e l’accorpamento a Palermo. Trapani è ormai soltanto terra di conquista e di certo non a causa del commissariamento. Sicuramente responsabilità del commissario Messineo è la decisione di non sottoscrivere l’intesa, firmando un atto impopolare; sicuramente una scelta tecnica e certamente non politica. Del resto non è stato nominato per svolgere compiti politici quanto di puro e semplice ordinario amministratore. Cosa ci si aspettava? Soltanto scelte politicamente corrette? Lo stesso commissario in fase di insediamento si definì “non permeabile”. Ci permettiamo di criticare l’operato di un commissario, di professione magistrato, che contesta e critica il contratto di co-marketing che la più potente compagnia aerea europea low-cost propone alle amministrazioni pubbliche. Ma non ricordo alcuna protesta di piazza o raccolta di firme negli ultimi dieci anni in cui la politica trapanese, non un commissario palermitano, ha governato il nostro paese tralasciando il “problema Ryanair”. Perché di problema si è sempre trattato. Il monopolio con cui la compagnia aerea ha sempre generato profitti, principalmente per se stessa ma anche, in parte, per la nostra comunità, è stato sottovalutato per anni dalla nostra politica, incapace di sfruttare il potenziale aeroportuale e cercare un’alternativa di mercato che sviluppasse la concorrenza aerea. La politica locale, anziché contribuire a scaricare le responsabilità sul commissariamento, dovrebbe cospargersi il capo di cenere e recitare un profondo “mea culpa”. La responsabilità del nostro fallimento deve ricadere sull’incapacità dei nostri politici di essere lungimiranti ed attenti alle vere necessità di questo territorio. Chi governa non può pensare che i problemi si risolvano da soli, deve essere in grado di affrontare le situazioni prima che si trasformino in danni irreparabili, con conseguenze sull’economia dei cittadini. Abbandono ogni speranza quando mi accorgo che questo territorio non ha un Sindaco, non ha un consiglio comunale, non è stato in grado di esprimere un deputato regionale. Trapani ormai non ha la forza e, forse, nemmeno la voglia di difendersi. Trapani ormai è soltanto terra di conquista”.

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