Aperture domenicali, il candidato sindaco Bologna: “Rispetto per la persona”

_L_P5350 (1)Turni di lavoro, aperture nei giorni festivi e stipendi. Sono questi alcuni dei temi che il candidato sindaco di Trapani, Peppe Bologna, ha affrontato nel corso del suo “porta a porta”  nelle attività commerciali, sia con i titolari sia con i dipendenti. È emersa la stanchezza di diversi commessi e commesse dei franchising di abbigliamento, calzature e accessori, “costretti” a lavorare, in pratica, 7 giorni su 7, a fronte di un turno di riposo di mezza giornata (4 ore), poiché la casa madre non prevede le chiusure domenicali; analoga situazione vivono, con le liberalizzazioni “Bersani”,  anche i titolari di tanti negozi che, non potendo pagare lo straordinario ai dipendenti, aprono loro stessi l’attività nei giorni festivi per non rischiare di perdere la clientela.  «Sebbene un amministratore non abbia competenza in tema di apertura e chiusura dei negozi, a differenza di altri settori del commercio come ad esempio la panificazione – dichiara Peppe Bologna – questo non vuol dire che non possa essere vicino ai lavoratori agendo come un pater familias e, di concerto con i sindacati, sollecitare innanzitutto delle turnazioni. Il rispetto della persona e il diritto al riposo sono fondamentali».

Le difficoltà dei lavoratori delle attività commerciali era uno dei problemi emersi durante gli oltre 3000 sondaggi che il candidato sindaco aveva commissionato alcuni mesi fa e che, in questi giorni, ha avuto modo di constatare personalmente. «Molti commessi che inizialmente avevano titubanza a parlare alla fine si sono sfogati manifestandomi la loro fiducia e stima»- ha sottolineato Bologna.

I temi del lavoro, la corretta applicazione dei contratti ed il rispetto del pagamento del salario previsto in busta paga erano stati affrontati dal candidato sindaco nel corso dei vari incontri con le associazioni di categoria ed i sindacati. Con il segretario generale della Cgil, Filippo Cutorna, in particolare, Bologna si era confrontato proprio sulle incongruenze tra ore lavorative e busta paga dichiarate e ore  realmente effettuate e stipendio percepito dai lavoratori. Ne era  venuto fuori uno spaccato di apparente legalità che il candidato sindaco, da amministratore, si è ripromesso di contrastare.

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