Trapani, festa della polizia con il vice capo D’Angelo

dangelo-questore.jpg.pagespeed.ic.rhQeqssoklSi sono svolte anche a Trapani le celebrazioni in occasione del 166° anniversario della Fondazione della Polizia di Stato. In città le celebrazioni si sono tenute all’interno della villa Margherita alla presenza del Vice Capo della Polizia Prefetto Nicolò Marcello D’Angelo, originario di Trapani, che ha parlato, tra l’altro, della necessità di avere fiducia nelle istituzioni.

Nel corso della cerimonia, il Questore Maurizio Agricola, ha illustrato alcuni dei risultati conseguiti nel corso dell’ultimo anno.

“Nel corso del 2017 – ha rilevato – importanti risultati sono stati conseguiti sia in termini di disarticolazione di organizzazioni mafiose sia in termini di aggressione ai patrimoni illeciti grazie all’operato incessante della locale Squadra Mobile, dei Commissariati di Pubblica Sicurezza e della Divisione Anticrimine”.

In particolare, il 21 febbraio 2017, la Squadra Mobile, insieme a personale della D.I.A. di Trapani e del Commissariato di Alcamo, all’esito del progetto investigativo denominato “FREEZER”, ha dato esecuzione all’ordinanza emessa dal GIP di Palermo, che ha disposto la misura cautelare in carcere a carico di undici esponenti della famiglia mafiosa di Alcamo, a partire dal capo mandamento di Ignazio Melodia.

Il 14 Dicembre 2017, la Squadra Mobile di Trapani, con l’ausilio di personale proveniente da diverse articolazioni della Questura, ha dato corso, a Castelvetrano, ad una massiccia attività di contrasto, concretizzatasi con l’esecuzione di decine di perquisizioni e controlli amministrativi eseguiti nei confronti di 25 soggetti gravemente indiziati di agevolare la latitanza di Matteo Messina Denaro.

Nel corso del 2017 sono stati, inoltre, disposti sequestri patrimoniali per un  valore complessivo di circa 3 milioni di euro a carico di un esponente di spicco della famiglia mafiosa di Marsala ed elemento di collegamento tra i vertici di quella  consorteria mafiosa e  quella di Castelvetrano.

L’attività repressiva non può esser disgiunta da una strategia di prevenzione e controllo del territorio, caposaldo ed importante strumento di contrasto alla recrudescenza dei reati cosiddetti predatori e di quelli che determinano particolare allarme sociale.

I risultati conseguiti hanno premiato tale strategia atteso che si è passati da 31000 controlli sul territorio a più di 42000 per l’anno 2017. Questa maggiore presenza ha permesso di determinare una progressiva diminuzione generale di tutti i reati, con un calo del 18.3% ( da 4238 a 3462). In particolare, poi, i reati contro il patrimonio, che continuano ad essere quelli che creano maggiore allarme sociale, hanno registrato una diminuzione rispetto allo scorso anno del 22.3% per i furti e del 9,4% per le rapine.

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