ALL’OSPEDALE DI MARSALA UN DISPOSITIVO SOTTOCUTANEO, UN’APP E UNO SMARTPHONE IN CARDIOLOGIA PER MONITORARE LE ARITMIE

Il reparto di Cardiologia dell’ospedale Paolo Borsellino di Marsala, è tra le prime realtà in Italia ad avere in dotazione il “Confirm Rx” il primo monitor cardiaco iniettabile al mondo (ICM  – Implantable Cardiac Monitor) e ad averlo già impiantato in alcuni pazienti.

Un nuovo dispositivo di dimensioni ridotte e tasso tecnologico da record, in grado di monitorare a distanza le cosiddette aritmie nascoste, i ritmi cardiaci più subdoli, di “captare” i dati del cuore tramite lo smartphone e un’app dedicata – “myMerlin”, disponibile in più di 35 lingue – che dialoga grazie ad un sistema wireless bluetooth, registrando i battiti anomali e trasmettendoli al centro specialistico ospedaliero marsalese, guidato dal dottor Gaspare Rubino.

“Si tratta  – spiega Rubino – di un’asticella di titanio piccolissima, di 49 millimetri di lunghezza, poco più di 9 di larghezza e 3 millimetri di spessore, che, inserita sottopelle a seguito di un semplice intervento in day hospital della durata di dieci minuti, può restare attivo fino a due anni, e comunque finché gli specialisti non abbiano individuato le cause che provocano le scariche impazzite del cuore, ad esempio tipiche della fibrillazione atriale parossistica, anticamera, spesso, di ictus o ischemie cerebrali. Patologia che costituisce purtroppo un fenomeno tra i più diffusi, come testimoniano numeri tanto chiari quanto preoccupanti: in Italia circa 1.500.000 individui, mentre in Sicilia i pazienti sono circa 110 mila. Si stima che, entro il 2050, le persone colpite da questa patologia saranno cinque volte maggiori”.ospedale-marsala1

L’utilizzo degli Implantable Cardiac Monitor dalla sua introduzione nel secondo semestre del 2017, il Confirm Rx è stato praticato su oltre 5.000 pazienti in tutta Europa.

Vantaggi e benefici, dunque, molti, grazie a questo “guardiano” del cuore che agisce in maniera continuativa, inviando messaggi in tempo reale, e che, permette di eliminare, grazie all’utilizzo dello smartphone, la necessità di un trasmettitore domiciliare da comodino pesante e ingombrante. Una modalità di utilizzo che ne favorisce l’impiego per quei pazienti – anche persone giovani – che lavorano, si muovono e viaggiano. Basta avere questo dispositivo, un apparecchio mobile apple o android e l’app.

“Questo piccolo dispositivo impiantabile sottopelle – aggiunge Rubino – ci aiuta ad effettuare diagnosi nei pazienti con aritmie sospette, ad esempio in quelli che hanno avuto episodi sincopali o palpitazioni. La procedura di inserimento risulta estremamente semplice, grazie a specifici strumenti e alle ridotte dimensioni del dispositivo e i pazienti hanno la possibilità di registrare i sintomi direttamente sul proprio smartphone, inviando in tempo reale i propri dati, senza alcuna necessità di un trasmettitore sul comodino e di un attivatore separato. Con questa tecnologia, lo smartphone, si trasforma pure in presidio diagnostico, permettendo la registrazione di eventuali sintomi e di segnalare, ad esempio, svenimenti o altre situazioni anomale. Una volta raccolti tutti i dati – conclude il primario – abbiamo l’opportunità di comprendere quale sia la ragione scatenante dell’aritmia, stabilendo quindi un percorso terapeutico specifico”.

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