Dichiarazioni del presidente dell’A.R.T. Associazione Ristoratori Trapanesi
Abbiamo appreso da alcuni quotidiani locali la denuncia da parte della CGIL secondo cui il settore della ristorazione nel capoluogo sarebbe saturo di lavoratori sfruttati, sotto pagati con paghe risibili.
Siamo perfettamente consci che ci possa essere qualche imprenditore che utilizzi dei mezzi poco consoni nell’inquadramento del proprio personale ma possiamo confermare che la situazione dei collaboratori dei soci dell’A.r.t. sia sempre in regola con le norme che regolano l’attività lavorativa.
Oggi, nella nostra città, con l’afflusso turistico ridotto allo stremo, quello delle attività ristorative e ricettive è divenuto l’unico volano di promozione occupazionale. Purtroppo dobbiamo smentire la denuncia della CGIL che risulta abbastanza vaga e priva di riscontri. Infatti le attività di ristorazione sono soggette a continui controlli da parte di diversi organi sanitari ed ispettivi: Capitaneria di Porto, Nas dell’Arma dei Carabinieri, Polizia Marittima, A.s.p. ed Ispettorato del lavoro.
Pertanto è ovvio che delle attività sempre sotto la lente di ingrandimento delle pubbliche autorità, debbano fare di tutto per il pieno rispetto delle normative di settore. Il fatto che ci sia qualche ristoratore che sfrutti i propri dipendenti danneggia l’intera categoria, in quanto, in primis, mette in cattiva luce chi onestamente fa ogni giorni i
salti mortali per pagare puntualmente stipendi e contributi dei propri dipendenti e sono la stragrande maggioranza.
In secondo luogo, il mancato o irregolare inquadramento dei collaboratori va ad incidere su una sana e corretta concorrenza imprenditoriale in quanto il risparmio illecito sul costo del personale lede irrimediabilmente la dignità ed il lavoro di tutti quegli imprenditori che ogni giorno puntano il proprio operato sulle eccellenze enogastronomiche del territorio mettendoci la tasca e la faccia. Non è possibile fare di tutta l’erba un fascio, e pertanto invitiamo gli amici della CGIL a segnalarci le posizioni irregolari in modo da poter prendere, come associazione ristoratori, i più opportuni provvedimenti a tutela del buon nume e della altissima reputazione che abbiamo costruito con anni di immani sacrifici.