Più di 11.000 militari durante le festività in operazioni all’estero e sul territorio nazionale, tra emergenza COVID e supporto ai cittadini
In un 2020 ormai al termine continua senza sosta il lavoro degli uomini e delle donne dell’Esercito, impegnati sia in Italia sia in missioni internazionali all’estero.
Oltre 3.000 soldati italiani, provenienti da ogni reparto dell’area operativa o logistica dell’Esercito, sono impiegati in decine di missioni a guida ONU, NATO e Unione Europea e stanno operando in diversi teatri di crisi. Più di 7.000 invece sono i militari che in questo momento stanno operando sul territorio nazionale in supporto a cittadini e Istituzioni locali, in attività di concorso a seguito di pubbliche calamità (tra queste le attività volte a fronteggiare l’emergenza epidemiologica in atto) e in supporto alle forze di polizia nel contrasto della criminalità e nella prevenzione di possibili attacchi terroristici.
Con l’impiego all’estero di assetti operativi, specialistici e logistici, nonché tramite i propri advisors militari, deputati a consigliare e addestrare le Forze Armate di Paesi che versano in situazione di crisi, anche quest’anno l’Esercito ha fornito il suo contributo nella costruzione di quelle condizioni di sicurezza e di sviluppo la cui mancanza è causa di instabilità di molte aree e regioni considerate strategiche per l’Italia.
In Afghanistan, il comando del contingente schierato a Herat è affidato alla Brigata Alpina “Julia” mentre da qualche settimana, presso il Quartier Generale della NATO a Kabul, l’Italia ha assunto il vice-comando della Missione Resolute Support. La Brigata “Sassari” è invece responsabile del settore ovest della missione UNIFIL, nel sud del Libano e nella capitale Beirut, nell’agosto scorso, è stata condotta l’Operazione “CEDRI”, con la quale si è intervenuti con un ospedale da campo dell’Esercito e diversi assetti specialistici in soccorso alla popolazione libanese in seguito alla deflagrazione di 2.700 tonnellate di nitrato di ammonio, che ha devastato la città. In Iraq, i militari dell’Esercito, insieme a componenti di altre Forze Armate, addestrano le Forze di sicurezza curde (Peshmerga) e irachene nell’ambito dell’operazione “Prima Parthica”, mentre attività analoga viene condotta in Somalia, Niger e Mali (con le European Union Training Missions). In Libia, il personale che opera presso l’ospedale militare da campo di Misurata, nell’ambito della missione MIASIT, continua a fornire assistenza sanitaria alla popolazione. In Kosovo, dove dal 2013 l’Italia detiene la leadership della missione NATO, il contingente KFOR è attualmente su base 5° Reggimento Artiglieria Terrestre “Superga”. 200 soldati sono impiegati nella missione NATO Enhanced Forward Presence in Lettonia e ulteriori contingenti sono dislocati in altri Paesi e aree del mondo.
Per
garantire una rotazione tra i reparti e una presenza costante
all’estero, per tutto il 2020 l’Esercito ha addestrato e approntato le
proprie unità, fornendo personale specialistico per numerosi altri
impegni internazionali e mantenendo operativa un’aliquota di forze
facenti parte delle Forze di Reazione Rapida della NATO.
Contestualmente,
i militari dell’Esercito, congiuntamente alle Forze dell’Ordine, sono
impegnati in 53 città nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, per
la vigilanza di installazioni sensibili e il presidio delle principali
aree metropolitane del Paese. Nell’operazione si inseriscono le attività
condotte in Campania in risposta all’emergenza “Terra dei Fuochi”, per
la prevenzione e il contrasto di crimini ambientali. Dall’inizio
dell’operazione a oggi sono state arrestate complessivamente più di
16.500 persone; oltre 14.000 individui sono stati fermati e più di
26.000 sono stati denunciati a piede libero. Sono stati inoltre
effettuati controlli a circa 5 milioni e 300 mila persone e a più di 1
milione e 800 mila mezzi, sequestrati oltre 14.000 veicoli, 1352 armi e
quasi 2 tonnellate e mezzo di sostanze stupefacenti.
L’Esercito,
inoltre, in stretto coordinamento con le altre Forze Armate, è
intervenuto sin dal mese di marzo, allo scoppio dell’emergenza
epidemiologica da Covid-19, mettendo a disposizione tutte le capacità e i
mezzi necessari per la gestione e il contenimento del virus: dalle
sanificazioni di locali pubblici e di culto al controllo di aree e
città, sino all’allestimento di ospedali da campo. Attualmente sono
circa 1.400 i soldati impiegati nell’ambito dell’Operazione IGEA,
avviata nel mese di ottobre su iniziativa del Ministro della Difesa
Lorenzo Guerini, volta a incrementare la capacità nazionale di
effettuazione di tamponi. Sono stati allestiti Drive-Through-Difesa
(DtD) su tutto il territorio e montati ospedali militari da campo ad
Aosta, Perugia e Cosenza, mentre medici e infermieri dell’Esercito,
presso gli ospedali militari di Milano o del Policlinico “Celio” di
Roma, hanno assistito e curato giornalmente i cittadini colpiti dal
virus. In questi giorni, l’impegno dell’Esercito, con le altre Forze
Armate, prosegue con l’operazione EOS a supporto della campagna di
vaccinazione anti-Covid-19. “Voi, amici dell’Esercito Italiano, ci avete
dato la lezione di una testimonianza di coraggio che non ha fuggito i
pericoli ma spesso è andata a cercare le situazioni più complesse e
rischiose, incuranti della fatica e del pericolo”, con queste parole
Monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, ha voluto
riassumere l’impegno dell’Esercito in questo 2020 di lotta al
Coronavirus.
Numerosi, inoltre, sono stati gli interventi
dell’Esercito a seguito di eventi calamitosi, condotti in sinergia con
la Protezione civile per il soccorso della popolazione e il ripristino
della viabilità: dall’alluvione che il mese scorso ha colpito il paese
di Bitti, nel nuorese, all’esondazione del fiume Panaro, a Nonantola
(MO), in seguito alla quale reparti del Genio sono intervenuti sin dalle
prime ore dell’evento per fornire assistenza e far evacuare le persone
rimaste isolate. Nell’estate scorsa, l’Aviazione dell’Esercito è stata
impiegata nella Campagna Antincendi Boschivi e nella tutela del
patrimonio naturale, conducendo missioni per 90 ore di volo e oltre 300
lanci di acqua su roghi che hanno interessato Sicilia, Lazio e Piemonte e
altre regioni, per un totale di 300 mila litri sversati.
Esercito in prima linea anche al Mo.SE. di Venezia: i militari del 7° Reggimento Trasmissioni, stabilmente presenti nella control room della bocca di porto del Lido 3, forniscono supporto costante nelle verifiche di funzionamento e mantenimento della rete di trasporto di dati, consentendo il sollevamento in contemporanea delle 4 barriere mobile protettive dell’importante opera ingegneristica della laguna.
In linea con le missioni assegnate alla Forza Armata, nel 2020 gli artificieri dell’Esercito in forza ai reparti del Genio hanno eseguito più di 2.700 bonifiche di ordigni esplosivi e residuati bellici (la maggior parte dei quali risalenti alla Seconda Guerra Mondiale), alcuni di notevole complessità e del peso di centinaia di libbre, come le bombe rinvenute a Mestre, Fiumalbo (MO), Palermo, Bolzano. Negli ultimi 10 anni sono stati oltre 34.000 gli interventi di disinnesco e brillamento portati a termine.
L’ultimo intervento, in ordine di tempo, è il concorso alla Protezione Civile fornito dalla Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” in soccorso alla popolazione colpita dal terremoto in Croazia.
Un
impegno dinamico e poliedrico quello dell’Esercito, capace di
rispondere a eventi e situazioni di emergenza con una reattività di
intervento tipica di una Forza Armata coesa e disciplinata, che nel 2020
si è confermata “faro di tecnologia e innovazione”, tanto per
l’introduzione in servizio di nuovi sistemi, quanto per le molte
campagne di sperimentazione volte allo sviluppo capacitivo di
piattaforme ed equipaggiamenti (tra queste la campagna nel campo della
Robotica e dei Sistemi Autonomi, lanciata lo scorso ottobre).
Gli
uomini e le donne dell’Esercito continueranno a operare, come hanno
sempre fatto, per la difesa e la sicurezza del Paese e dei suoi
cittadini, consapevoli dei principi e dei valori peculiari di chi ha
scelto di indossare l’uniforme e servire il Paese in armi. Nel ricordare
i sui motti, “Noi ci siamo sempre” e “Di più insieme”, l’Esercito
augura all’Italia e agli italiani un 2021 di rilancio per tutti.