Depuratori delle Isole Egadi, il Procuratore aggiunto di Trapani Maurizio Agnello sull’impianto di Favignana “l’impianto è stato realizzato in violazione delle norme a protezione delle aree demaniali, sono in corso indagini”
Queste le
dichiarazioni che apprendiamo dalla stampa (fonte Alqamah) dell’audizione in Parlamento
alla commissione Ambiente e ciclo dei rifiuti, che riguardava il territorio
della provincia di Trapani.
Nulla di
nuovo aggiungiamo, ma non perché pensiamo che ne sappiamo più della procura,
anzi massimo rispetto per il lavoro che si sta facendo.
Il problema
è che passano gli anni, passano le amministrazioni comunali che dovrebbero
avere come priorità i depuratori e la gestione del proprio territorio, ma poco
è cambiato finora.
Quando
eravamo in Consiglio Comunale ci siamo occupati dei lavori del depuratore di
Favignana fatti nel 2016 presentando atti ispettivi, in quanto era chiaro e
palese a tutti che quei lavori non erano fatti a norma. Ora sappiamo che ci
sono delle indagini in corso. Ma tutti sapevano, comprese le forze politiche
che fanno sempre troppo poco quando si tratta di difesa dell’ambiente. Lo
stesso ambiente che ci permette di avere un indotto che porta sulle nostre
isole turisti, soldi e lavoro.
Aggiungiamo che
il centro abitato come varie aree dell’isola di Favignana in questi anni si
sono urbanizzate senza una vera pianificazione di come gestire le acqua bianche
e le acque reflue. Tutto è stato fatto per uno sviluppo sfrenato senza pensare
alla gestione del dopo. Portiamo ad esempio la zona della Badia, detta anche
dei mulini dove un tempo vi erano mulini, cave e giardini ipogei, oggi ci sono
villaggi, residence e affitta camere. Emblematico l’esempio di un residence di
recente costruzione che sfoggia una specie di campanile che risulta essere una
rampa di ascensore, oggetto di indagini per presunte opere di abusivismo fatte
alla luce del giorno.
Ma
ritornando alla questione dei depuratori, che dovrebbero essere calibrati alla
popolazione che devono soddisfare, si è anche saputo che di recente facoltosi
privati si erano offerti per realizzare tali impianti di depurazione
finanziando l’opera pubblica nella sua interezza. Parliamo dell’impianto
dell’isola di Levanzo dove un imprenditore famoso in tutta Italia aveva fatto
un’offerta, mai colta dall’amministrazione comunale di allora non si capisce il
perché.
E sempre a
Favignana parlando di ambiente abbiamo il processo alla società SEA spa della
famiglia Accardi che produce energia elettrica sull’isola. Al netto del
percorso processuale che si farà, dove vi sono accuse di inquinamento
ambientale e mancata bonifica, c’è l’ambiente violato da anni di sversamenti di
carburante che hanno permeato le falde acquifere dell’isola.
Siamo sicuri
che l’amministrazione Forgione, che già ha fatto differenti passi su questo
solco, con i suoi assessori e consiglieri comunali, riescano a dare la giusta
spinta per una visione politica che guarda lungo.