Colombaia e Nave Romana, dall’assessore regionale Samonà ok al pubblico confronto richiesto dal Comune di Trapani

In occasione dell’inaugurazione delle mostre “De Chirico e Ventrone” e “Alle origini della Sicilia – La terra e le città degli elimi” cui il Sindaco Tranchida ha partecipato insieme all’assessore alla Cultura d’Alì, produttivo dialogo tra il sindaco Tranchida e l’assessore regionale alla Cultura Alberto Samonà a proposito del futuro/destinazione della Colombaia e della nave romana di Marausa. Già qualche settimana fa, l’amministrazione trapanese aveva sollecitato un confronto pubblico che coinvolgesse cittadini ed associazioni per discutere insieme del futuro dello storico monumento cittadino che, grazie al mega finanziamento da 27 milioni di euro inserito dal Governo centrale nel PNNR, si appresta a vivere una fase nuova ed intensa della sua leggendaria storia. Al pari, era stata avanzata – prima dell’avvento del neo comune di Misiliscemi – sempre dall’Amministrazione Tranchida – una progettualità per la realizzazione del Parco Naturalistico della Nave Romana a Marausa. Da parte di Samonà, rinnovata disponibilità al confronto per il quale si attende una data ufficiale. «Lo avevamo detto e intendiamo mantenere la parola data ai cittadini: il pubblico confronto per discutere di quale futuro regalare alla Colombaia è la soluzione da privilegiare vista la rilevanza che il monumento riveste per la Città di Trapani – dichiara il sindaco Tranchida -. Coinvolgeremo associazioni, privati cittadini e scuole affinché si possa giungere ad una riflessione condivisa e propositiva tra diverse generazioni di trapanesi. Al pari, a prescindere dalla condizione geopolitica del sito da destinarsi per la Nave Romana, attrattore culturale d’eccezione per l’intera West Sicily, insieme alla Presidente d’Alì e d’intesa con i partner del Distretto Turistico, intendiamo rilanciare anche una specifica azione di destinazione archeologica e culturale del nostro territorio, dove mare e cielo si fondono custodendo storia, tradizioni e culture da raccontare e far “rivivere” agli occhi di turisti e visitatori».

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