FdI Trapani Erice su incendi occorsi, a chi deve essere imputata la mancata sorveglianza delle aree boschive

A 24 ore dal devastante incendio che per l’ennesima volta nel giro di pochi giorni ha colpito il già martoriato comprensorio boschivo di monte Erice, è ancora persistente nell’aria l’acre odore di cenere. Oltre agli effetti del cambiamento climatico che ha reso i boschi più fragili e meno resilienti, il nostro patrimonio naturalistico deve fare i conti con la mancata prevenzione del territorio e una organizzazione del sistema di intervento che fa acqua da tutte le parti, ed evidente come la riforma Madia, che ha trasferito le competenze sugli incendi boschivi ai Vigili del Fuoco esautorando di fatto l’ex Corpo forestale dello Stato da questa storica attività, non abbia funzionato.
Per quanto tempo ancora dovremo assistere a questa immane devastazione che ormai chiaro a tutti è riconducibile più ad una scellerata azione umana che ad un fenomeno naturale. Sono molteplici le cause da indagare per fare luce una volta per tutte sulle responsabilità oggettive.
A livello locale a chi deve essere imputata la mancata sorveglianza delle aree boschive, quella giornata era stata ampiamente annunciata come ad alto rischio incendi a causa delle avverse condizioni meteo forti venti di scirocco e alte temperature condizioni ottimali affinché anche una semplice brace si trasformi in un arrestabile rogo.
Ci chiediamo anche se il comune di Erice più che attivarsi nel prevedere una azione di contenimento degli incendi boschivi attraverso lo schieramento di squadre antincendio, abbia messo in atto tutte quelle azioni atte alla prevenzione dell’azione dei piromani, (prevenire e sempre meglio che curare cita un vecchio agio) e se siano state messe in atto le direttive del piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi anno 2020, che al cap 4.6.1. cita I Comuni, sul proprio territorio, devono attuare quanto previsto dal proprio Piano comunale di protezione civile per il rischio di incendi di interfaccia, elaborato secondo le suddette linee guida regionali e secondo quanto previsto nel presente Piano nel paragrafo dedicato alla pianificazione comunale, per prevenzione diretta si intendono le operazioni che mirano a far diminuire l’impatto dell’eventuale passaggio del fuoco su un territorio boschivo oppure che tendono a ridurre le probabilità di innesco.
Servono prevenzione e misure efficaci per tutelare il nostro capitale naturale attaccato da piromani, e noi ci chiediamo se il Comune di Erice nella lotta contro gli incendi boschivi abbia intenzione di adottare un sistema che cerchi di prevenire attraverso la sorveglianza mirata degli obbiettivi sensibili – oggi la tecnologia ci viene incontro fornendoci con largo anticipo dati meteo, temperature, direzione dei venti – o continuerà a perseverare nel vano tentativo di contenere i danni.

Fratelli d’Italia Circolo cittadino Trapani Erice

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