Eritrine, l’Amministrazione Tranchida ha avviato ulteriori controlli su una serie di alberi della città

In seguito ai recenti crolli di due eritrine in piazza Vittorio Veneto e viale Duca D’Aosta nonché di un pino all’interno del giardino della scuola materna “Don Bosco”, nonostante i lavori di potatura già previsti siano in procinto di essere avviati, l’amministrazione Tranchida ha avviato ulteriori controlli su una serie di alberi della città. In particolar modo, grazie alla consulenza del professor Raimondo (già docente di botanica all’UNIPA e direttore dell’Orto Botanico di Palermo), nella giornata di sabato 9 ottobre sono stati effettuati dei sopralluoghi con verifiche in viale Duca D’Aosta, piazza Vittorio Veneto, via Madonna del Porto, viale Elda Pucci, via Salvatore Calvino, piazza Cimitero e presso la scuola materna “Don Bosco”. Al termine, risultano inequivocabilmente da abbattere 12 pini presso la scuola di cui sopra, messi a dimora malamente nel corso degli anni scorsi e cresciuti con forti limitazioni a causa del cemento e dell’asfalto che ne impediscono il naturale sviluppo oltre ad imponenti operazioni di potatura sulle eritrine, volte a limitarne il peso e l’esposizione ai venti ma salvaguardando la testimonianza storica-botanica dell’alberato (150-170 anni) e dunque la dimensione monumentale che si è sviluppata nei tronchi. Ovviamente, successivamente bisognerà procedere con una corretta piantumazione di nuovi alberi, nel rispetto del contesto urbano e microclimatico locale. “Lo sforzo dell’amministrazione per limitare al massimo le criticità inerenti gli alberi della nostra città si scontra, inesorabilmente, con un abbandono almeno ventennale della cura del verde – dichiara il Sindaco Tranchida – e che oggi causa grossi problemi. Emblematico il caso della scuola “Don Bosco”, dove a pochi centimetri dai pini si ritrovano pareti di cemento armato ed asfalto al posto della terra, così come le eritrine, sulle quali abbiamo fino ad ora proferito enormi sforzi per recuperare sul tempo perduto della corretta cura e che vogliamo salvare perché fanno parte del patrimonio storico trapanese. Ringrazio il prof. Raimondo e tutte le parti interessate, i quali anche negli ultimi giorni si sono spesi per giungere ad un’immediata constatazione dei fatti al fine di avviare tempestivamente la messa in sicurezza delle essenze arboree della città”.

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