Tranchida: La disabilità strumentalizzata dalla politica?

In replica alle volgarità oltre che alle minacce da “putia politica” col richiesto commissariamento da parte della signora Lo Curto, nonché all’ennesimo strumentale attacco politico, camuffato da “invito”, dell’opposizione anche extra consiliare, si torna a ribadire come sia ormai dato assodato che il servizio igienico-personale (senza alcuna distinzione o fantastici sottoinsiemi quali “di base” e “specialistica” o “particolare”) in favore di alunni disabili rientri in pieno nelle competenze statali.
Inutile ricordare come tale soluzione sia stata sposata dall’Ufficio Legislativo e Legale del MIUR, della Regione Siciliana, infine suggellata dall’autorevolissimo parere del C.G.A.R.S. n. 115/2020, che, a discapito di ciò che qualcuno vorrebbe far credere, è un parere che è idoneo ad orientare l’azione amministrativa e la corretta gestione delle risorse pubbliche, con l’effetto che il discostarsene determinerebbe certamente l’insorgere di precise conseguenze in materia di danno erariale.
Chi dice che il parere del C.G.A.R.S. non sia vincolante dimentica di considerare come lo stesso promani dal massimo organo di giustizia amministrativa nel territorio siciliano, la cui soluzione è stata peraltro preventivamente condivisa dagli attori istituzionali coinvolti, MIUR e Regione siciliana.
Tale interpretazione è stata successivamente sposata anche dai giudici amministrativi del primo grado (si veda TAR Catania n. 679/2021 e n. 3102/2020), segno che l’orientamento giurisprudenziale in materia si sia già consolidato.
Certamente erra il “legislatore” signora Lo Curto evidenziando che il C.G.A.R.S. non ha abrogato le leggi regionali che attribuiscono il servizio igienico-personale ai Comuni, in quanto la posizione assunta dall’organo di Giustizia amministrativa è idonea a risolvere il contrasto o l’antinomia (in questo caso tra fonte statale e regionale), dando prevalenza alla prima, al cui cospetto quella regionale recede, senza che sia necessaria la sua formale abrogazione.
Per quanto riguarda poi la L.R. 24/2016 richiamata dalla stessa Lo Curto, si segnala che il primo comma non attribuisce alcuna competenza ai Comuni; mentre il secondo comma (da ultimo modificato nell’aprile 2021) laddove parla di “assistenza specialistica” fa riferimento a quella attribuita “all’assistente all’autonomia e comunicazione” (ovvero ASACOM), che nulla ha a che vedere col servizio igienico-personale e gli ATA.
Infine, il richiamo alla delibera di Giunta Regionale del 23 luglio 2020 dimostra proprio la correttezza dell’azione di questa Amministrazione, in quanto la predetta delibera prevede soltanto servizi “aggiuntivi, integrativi e migliorativi”, e non “sostitutivi”, e comunque su finanziamento regionale di cui, allo stato, i Comuni non sono beneficiari.
In sostanza nessuna norma distingue l’assistenza igienico personale tra assistenza di base e assistenza specialistica.
NESSUN PASSO INDIETRO dunque da parte di questa AC ma due in avanti (!) come la buona politica dovrebbe mirare. La proposta di modifica normativa regionale con l’istituzione, a supporto del servizio igienico – personale statale, del servizio di assistenza socio-sanitaria per le disabilità più gravi certificate da ASP e con oneri a carico della stessa Regione.
Mercoledi 3 novembre ci è stata anticipata dall’On. Pellegrino l’audizione di merito in 1^ Commissione ARS su tale nostra proposta.

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