COOPERA, Presentati a Palermo, nella splendida cornice di Palazzo Comitini, i dati finali del Progetto con gli interventi di tutti  i Partners  coinvolti

E’ stato presentato nella prestigiosa “Sala Martorana” di Palazzo Comitini, sede della Città Metropolitana di  Palermo, un resoconto e i dati finali del Progetto COOPERA, acronimo di  COmuni, migliOrano PER Arginare la Vulnerabilità.

L’Obiettivo del Progetto è stato quello di potenziare l’offerta dei servizi delle Amministrazioni Pubbliche, aumentando e potenziando la loro capacità di gestione e realizzazione di centri, progetti di accoglienza ed assistenza socio-sanitaria (Capacity Building) rivolti ai cittadini di Paesi terzi.

Un progetto finanziato col FAMI (Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione) del Ministero dell’Interno e ha coinvolto come partners: il Comune di Palermo (capofila), il Comuni di Trapani e Agrigento, le Asp di Siracusa, Agrigento e Trapani, il Policlinico di Palermo, il Polo Universitario di Agrigento, il CEFPAS di Caltanissetta e l’ANCI Sicilia.

Diversi gli interventi durante tutta la mattinata che ha visto aprire i lavori al padrone di casa, il Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla che ha voluto evidenziare l’importanza del Coordinamento tra Enti pubblici che si occupano di assistenza ed integrazione di cittadini extracomunitari e che vede la Città fra le più coinvolte a livello nazionale.

“Ho constatato una febbrile attività da parte delle pubbliche amministrazioni nell’ambito del sociale con appostazione di risorse importanti, ma che non bastano mai. Le esigenze e la differenziazione della domanda da parte dell’utenza cambia costantemente. Ecco perché è importante la sinergia tra  istituzioni, enti locali e l’università per aggiornare il personale“. A dichiararlo il Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. “Ho segnalato che c’è un eccessivo vincolo di destinazione di queste risorse. Capita ad esempio che alcune azioni siano considerate sovrastimate tanto da determinare delle colonie a discapito di altri servizi per i quali occorre maggiore disponibilità di risorse, perché quelle che ci sono si rivelano relativamente insufficienti”. Ha concluso il Sindaco di Palermo

A seguire l’intervento del Magnifico Rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri che ha sottolineato la partecipazione dell’Università e in particolare del Polo Universitario di Agrigento che ha sviluppato un progetto FAD per mediatori culturali che rimarrà attivo almeno per il prossimo triennio

Considerando l’importanza dell’inclusione sociale e l’assistenza ai pazienti stranieri, dato che la Sicilia è un Hub del Mediterraneo – ha dichiarato il Rettore – l’Università di Palermo ha partecipato al progetto con una Fad per i mediatori culturali, che rappresenta una figura centrale nell’accoglienza perché permette il prima approccio con lo straniero“.

Tra gli interventi anche quello del Segretario Generale dell’ANCI Sicilia, Mario Alvano, che ha coordinato i tavoli tecnici ed i workshop rivolti principalmente alle amministrazioni comunali ed in particolari verso gli oltre 100 Comuni della Rete SAI, creando un apposito coordinamento per meglio veicolare le buone pratiche e affrontare le problematiche riferite alla normativa e agli aspetti burocratici

“Il tema della fragilità è la priorità di ogni comune – ha dichiarato Mario Alvano – e va trattato con un’azione coordinata con le altre istituzioni che passa anzitutto da un rafforzamento del ruolo esercitato dai distretti socio sanitari“.

In rappresentanza delle Aziende Sanitarie di Agrigento, Siracusa e Trapani, che hanno attivato i poliambulatori per cittadini extracomunitari, ha parlato Antonino Sparaco del Centro di salute globale dell’ASP di Trapani e referente di COOPERA:  “Abbiamo attivato degli ambulatori etnopsichiatrici, uno per i minori e uno per gli adulti per prendere in incarico il migrante in tutta la sua complessità, diventando una buona pratica riconosciuta a livello Ue”.

I lavori sono proseguiti con gli interventi di  Angela Errore e di Sergio Celano, rispettivamente responsabile e coordinatore del Progetto Coopera che hanno presentato i risultati raggiunti. Tra gli interventi anche quello di Giulia Maggiore, in rappresentanza del Cefpas che ha illustrato i risultati raggiunti dal corso residenziale e al Training on the job, svoltosi all’interno del Progetto.

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