Isole Egadi, la scuola ai tempi della globalizzazione

L’istituto comprensivo “Antonino Rallo” delle isole Egadi, sempre in prima linea per offrire ai propri studenti il meglio delle potenzialità tecnologiche applicate alla didattica.
All’interno della scuola, infatti, nel corso di questi mesi, si svolgeranno lezioni, attività, visite didattiche, che coinvolgeranno gli studenti e autorevoli interlocutori del mondo culturale/giornalistico italiano.
Il primo incontro è stato quello con Domenico Quirico, reporter per il quotidiano torinese La Stampa, nonché inviato di guerra, e diversi altri sono in programma nelle prossime settimane.
L’idea è stata quella di poter chiacchierare tranquillamente con un noto giornalista de La Stampa, come seduti assieme attorno a un tavolo, ma a fare le domande sono stati dei ragazzini di seconda media, all’interno della biblioteca scolastica di una scuola isolata dalla furia del maltempo, e a rispondere loro è stata, appunto, una grande penna del giornalismo italiano.
Ma in programma c’è, ad esempio, un confronto su temi scientifici tra dei ragazzi di Marettimo e il responsabile della sezione didattica di un grande museo di Firenze, il Museo delle Scienze ‘Galileo Galilei’. Questo, ed altro, è stato voluto e realizzato per l’istituto “Rallo” che da sempre ha a cuore il potenziamento della didattica di base e la diffusione dei valori fondanti della società civile, così come specifica il dirigente scolastico, Pina Catalano.
L’iniziativa ha preso il via con la scelta di un gesto di solidarietà, ossia raccogliere fondi per l’ospedale di Emergency nel periodo di piena diffusione del virus Ebola: gli studenti, guidati da un gruppo di docenti appassionati (Michele Maltese, Maiorana Rosanna e Janette Bertolini) hanno così cercato di approfondire il senso di questo gesto attraverso le tradizionali domande del giornalismo: chi, cosa, dove, quando, perché. Hanno studiato e si sono documentati sui fatti del mondo, crescendo in consapevolezza e spirito civico.
“In questo modo, ragazzi che vivono su isole che in inverno diventano sempre più povere di contatti sociali – dice la coordinatrice del progetto, Linda Guarino – decidono che è il mondo che può andare da loro, per interrogarlo, per porre questioni profonde, che esulano dai ristretti confini isolani, e domandare cosa è la povertà, quale è il senso di un viaggio nelle terre colpite dall’Ebola, cosa spinge uomini certamente coraggiosi a lasciare le proprie confortevoli case per rischiare in prima persona e restituire a noi lettori la descrizione di un dramma, che si sta consumando in posti così lontani ai tempi della globalizzazione”.

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