Girolamo Fazio: «Incompatibilità? Atto di rappresaglia politica contro un avversario scomodo»

Il consigliere comunale, Girolamo Fazio, commenta duramente l’esito della votazione sulla sua incompatibilità con la carica ricoperta.
L’ex primo cittadino trapanese, infatti, parla di «plotone d’esecuzione» e di «maggioranza indegna di sedere in un’aula consiliare», accusando chi ha votato a favore della mozione di ubbidire «a ordini di chi manovra dall’esterno del palazzo» e di aver «sparato sulla democrazia». Fazio ne ha anche per la presidenza del consiglio: «La peggiore che la storia assembleare di Trapani ricordi».

Questo l’esito del voto d’aula: 14 consiglieri hanno votato a scrutinio segreto, 13 favorevoli all’incompatibilità (Nino Grignano, Nicola Lamia, Leonardo Peralta, Giuseppe Ruggirello ’58, Ninni Barbera, Giorgio Colbertaldo, Silvestro Mangano, Franco Briale, Peppe Bianco, Nicola Sveglia, Peppe La Porta, Nicola Giarratano, Felice D’Angelo, Giuseppe Guiana), uno contrario.
Cinque consiglieri di sono astenuti (Ninni Passalacqua, Enzo Abbruscato, Domenico Ferrante, Pietro Cafarelli, Andrea Vassallo).
Nove consiglieri, solidali con Fazio hanno, abbandonato l’aula prima del voto (Franco Ravazza, Salvatore Pumo, Giuseppe Ruggirello ’53, Nino Bianco, Francesco Salone, Giovanni Vassallo, Vito Mannina, Francesco Guarnotta, Tiziana Carpitella). Assente, fin dall’inizio della seduta, il consigliere Michele Cavarretta. (L’articolo continua sotto)

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«Non ho altre parole – dichiara Fazio –. Posso solo aggiungere che le orecchie dei consiglieri che mi vogliono fuori dal consiglio comunale non hanno ascoltato neppure una delle argomentazioni tecniche e giuridiche con le quali ho spiegato non esserci alcuna “incompatibilità sopravvenuta per lite giudiziaria”. Non hanno preso neppure in considerazione tutto ciò che ho fatto, con atti concreti e di sicura valenza giuridica, anche la disponibilità a una fideiussione per sollevare il Comune da eventuali responsabilità economiche, per “rimuovere” la presunta causa di incompatibilità. Ho perfino chiesto ai consiglieri presenti, nel corso del mio intervento che fossero loro a suggerire cosa fare per rimuovere la presunta incompatibilità. Niente, solo il silenzio, imbarazzato, in attesa di passare al voto tanto atteso per togliersi dalle scatole la mia scomoda presenza».
«Non subirò in silenzio. Sono determinato – conclude Fazio – a far si che ciascuno si assuma la piena responsabilità di ciò che è stato fatto, a cominciare dal presidente del consiglio che ha consentito una votazione strumentale, in palese violazione dello Statuto comunale, per eliminare politicamente un avversario scomodo. Adesso la parola passa ai giudici. Spero che i cittadini si ricordino di questi consiglieri, ivi compresi quelli che si riempiono la bocca di legalità, salvo poi a infrangerla ingannando sistematicamente chi pone in loro la propria fiducia. Ride bene chi ride ultimo».

Foto Archivio La Sberla

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