L’oro bianco di Trapani… il sale
Tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo molte aree salmastre del trapanese furono bonificate, sia per necessità sanitaria che per il crescente espandersi delle città. Alcune di esse rimasero però come aree umide, dal fondo di limo argilloso che favorisce il ristagno delle acque, con sole che ne favorisce l’evaporazione e soprattutto del vento, che tra tutti è l’elemento più importante. Trapani è una città dove spesso spirano forti venti, che vanno dalle fredde folate della tramontana al forte Maestrale, dal Libeccio al Grecale e, soprattutto, lo Scirocco
Nonostante queste opere di bonifica, sono ben cinque le riserve naturali che ricadono nel territorio tra Trapani e Paceco nella cosiddetta “Via del Sale”, molte delle quali conservano ancora i nomi dei proprietari che le impiantarono. La vegetazione costiera è formata da piante molto particolari come la “Calendula Marittima” e il “Fungo di Malta” inoltre nei canali si trovano dei canneti. Oltre alla vegetazione nelle saline è possibile ammirare una fauna molto assortita: spatole, fenicotteri, aironi bianchi maggiori e moltissime anatre. Le saline altro non sono che vasche di dimensioni e profondità diverse i cui colori variano dal bianco al rosso scuro.
Una volta i canali erano navigabili dagli “schifazzi”, piccoli natanti che servivano per recarsi presso le navi ancorate al porto.
Nella prima vasca l’acqua depone le sostanze terrose, quindi si passa al bacino seguente dove con i forti raggi del sole l’acqua si condensa e depone il sale, dopo vari passaggi si arriva all’ultimo bacino nel quale l’acqua viene trasformata in sale.
Il lavoro del salinaio è uno dei mestieri più duri, anche se oggi è stato reso un po’ più leggero. Infatti, nei tempi passati il sale si rastrellava a mano, poi con la pala veniva versato nelle “coffe”, che in seguito venivano trasportate in spalla provocando in molti casi gravi ustioni. Oggi è tutto meccanizzato.
Il sale da cucina o cloruro di sodio di Trapani è uno dei migliori che esista e viene richiesto sia in italia che all’estero.
Francesco Catania
