Trapani, amministrazione comunale fa marcia indietro su Tari e Tasi
L’amministrazione comunale di Trapani fa marcia indietro, almeno per ora, riguardo ai costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani.
Il piano finanziario della Tari e anche gli atti che fissano le aliquote della tassa sui rifiuti (Tari) e della tassa sui servizi indivisibili (Tasi), non hanno convinto il Consiglio comunale, che avrebbe dovuto approvarli nella seduta di ieri. Così, ieri stesso, dopo circa cinque ore di seduta, tra mattina e pomeriggio nell’aula consiliare di Palazzo Cavarretta, gli atti deliberativi sono stati ritirati dalla Giunta prima della probabile bocciatura.
Il dietro-front è stato deciso non appena è stata ufficializzata la proroga del termine per l’approvazione del bilancio di previsione, decisa dalla Conferenza Stato-Città presieduta dal ministro dell’Interno, con la nuova scadenza fissata per tutti i comuni siciliani al prossimo 30 settembre.
L’amministrazione ha quindi più tempo a disposizione per rivedere gli atti propedeutici al bilancio; soprattutto perché, quelli presentati ieri al Consiglio, sono stati criticati da più parti; tanto che, prima della sospensione della seduta alle 14 per una pausa di due ore, Totò la Pica ha tirato le somme della prima parte dei lavori: «Dagli interventi in aula è evidente che gli atti saranno bocciati – ha evidenziato, rivolto agli assessori presenti – perché in nessuno dei tre atti deliberativi che avete portato in Consiglio è previsto un abbattimento delle tasse; non avete avuto il buon senso di prevedere una riduzione di nemmeno un euro a famiglia. Anzi, portate un atto deliberativo (il piano finanziario della Tari, ndr) che, a conti fatti, farà pagare di più – ha aggiunto – e pensate che questo Consiglio possa approvarlo, oppure lo avete presentato con la consapevolezza della bocciatura e la conseguente conferma del piano dello scorso anno». La proroga dei termini, vociferata già in mattinata e ufficializzata nel pomeriggio, ha poi indotto la Giunta a ritirare le delibere, per procedere quanto meno a una rimodulazione del piano finanziario della Tari.
Francesco Greco
