Tante le mail arrivate in redazione in relazione alla cattura dei cani del porto

Riceviamo e pubblichiamo
AL SIGNOR SINDACO DELLA CITTA’ DI TRAPANI

AL COMANDANTE DEI VIGILI URBANI

ALLA TV DI TRAPANI, TELESUD CORTESE ATTENZIONE DEL DIRETTORE

AL GIORNALE DI SICILIA DI TRAPANI

AL SIGNOR RIZZI ENRICO  SEGRETARIO DEL PARTITO ANIMALISTA EUROPEO

A TUTTI GLI ALTRI ORGANI DI INFORMAZIONE

Sono una cittadina trapanese profondamente indignata ed arrabbiata per quanto accaduto nei giorni scorsi. Dopo ben 15 anni, due cani che hanno sempre vissuto liberi al porto e precisamente davanti la guardia costiera, sfamati e ben voluti da tutto il quartiere, sono stati catturati e a quanto pare trasferiti al canile di caltanissetta dal comune.
Il tutto perche’ a quanto pare lo scorso anno qualcuno di loro ha tentato di mordere un signore che correva sul marciapiede. in quindici anni non e’ mai successo per cui non vedo il motivo di mettere dietro le sbarre due CANI ANZIANISSIMI ed abituati sempre a vivere in strada con i cittadini. cane

FACCIO UN APPELLO AL SINDACO, AL COMANDANTE DEI VIGILI, ALLA TELEVISIONE TELESUD, AL GIORNALE DI SICILIA, AD ENRICO RIZZI CHE AMMIRO TANTO PER CIO’ CHE FA, AD  INTERESSARSI SUBITO DELLA VICENDA E A FAR TORNARE I CANI AL PORTO PERCHE’ SENZA L’AFFETTO DI NOI CITTADINI MORIRANNO SICURAMENTE DI PENA. NON SI POSSONO CONDANNARE A MORTE DUE CANI ANZIANI CHE NON HANNO MAI VISSUTO CHIUSI DENTRO UNA GABBIA. MA AVETE UN CUORE????????? LIBERATE I NOSTRO AMICI ANIMALI CHE NON HANNO MAI FATTO DEL MALE A NESSUNO.
Francesca Greco

 

Mi chiamo Stefania Scimemi, le scrivo sig. Rizzi, per esprimere tutto il mio dispiacere e soprattutto la mia disapprovazione in merito ad una vicenda accaduta qualche giorno addietro riguardante la cattura di due cagnoline avvenuta nei pressi dell’area portuale. Io, personalmente, poiché conosco bene la cagnolina chiamata Pupa o Bianca, (Pupa denominata da me e dalle persone del quartiere, e Bianca chiamata dalle persone che lavorano nella zona) posso confermare che sia una cagnolina del tutto innocua, dolce e soprattutto sensibile poiché ogni sera dopo aver chiusa la mia attività (dove lei categoricamente e quotidianamente risiedeva) grazie alla sua devozione e sensibilità nei confronti delle persone mi riaccompagnava a casa percorrendo assieme la strada che mi portava fino al portone della mia abitazione facendomi sentire protetta dai purtroppo malintenzionati che girano per le strade e stradine del centro storico. Non appena appreso la notizia, i pescatori, i commercianti ortofrutticoli e le persone del quartiere si sono disperati per davvero e preoccupati per questa situazione di Pupa e della sorella poiché alcuni di loro parlando dell’accaduto, dettati dell’affetto nei confronti delle cagnoline, piangevano… io la prima.

È assurdo ed inaccettabile che nella nostra città, con tutti i problemi che soccombono ed affliggono il nostro quieto vivere, si pensi a far accalappiare due cagnoline che portavano solo un po di amore e spensieratezza ad ognuno di noi che, incontrandole nei posti abituali, non mancava mai l’occasione di spendere un po del proprio tempo con una carezza o con un “Eiii Pupa mia hai mangiato oggi? Aspetta che ti do qualcosa”.
Chiedo a lei Enrico Rizzi a nome di tutto il quartiere e del porto di Trapani di prendere in considerazione le mie parole e di procedere con qualsiasi mezzo che lei conosce per poter riportarle nella nostra città soprattutto nel loro posto, nella loro casa… si sentiranno sole, infreddolite ed impaurite rinchiuse dentro quelle gabbie. Quasi 10 anni a vivere alla luce del sole libere di dar la loro devozione e il loro amore con chi, per loro, lo ha meritato, libere di tuffarsi in estate nelle acque del nostro porto per rinfrescarsi e poi asciugarsi al sole. LIBERE.  Cos’ hanno fatto per meritarsi questo? In quale giustizia viviamo? Giuseppe Mazzini disse: “Prima di far l’Italia bisogna far gli Italiani”,  qui invece prima bisogna aver rispetto verso gli animali, perché se non siamo in grado di rispettarli non potremmo mai permetterci di aver una giustizia onesta che regola il rapporto con i nostri pari (umani).
Detto ciò le persone più anziane del quartiere vorrebbero collaborare ma non sanno come potrebbero esprimere il loro consenso poiché non utilizzano né e-mail e né tantomeno internet. Quindi io stessa potrei adoperarmi per raccogliere le firme basta solo che occorra.
Grazie per aver dedicato tempo per leggere la mia e-mail.Distinti saluti.
Stefania Scimemi.

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