Trapani, “Settimana azzurra” indetta dai NO TRIV

PicsArt_04-01-11.17.34In occasione del referendum popolare del 17 Aprile sulle trivellazioni del nostro mare, il comitato NO TRIV Trapani ha indetto la “Settimana Azzurra”, per sensibilizzare i cittadini del nostro territorio “affinché vadano numerosi a votare per il Sì”.
Il programma comprende sette incontri, che avranno tutti inizio alle ore 10: al via il 7 aprile a Nubia, sotto l’antica Torre, dove alle 10 avrà inizio una passeggiata sulla battigia per ammirare lo splendido scenario delle Egadi. Le Isole saranno raggiunte l’indomani, giorno 8, dove a Favignana sarà ripetuta la stessa passeggiata, stavolta presso la spiaggia Playa.
Il terzo appuntamento sarà sabato 9, a Trapani, nella storica “Chiazza”, dove gli attivisti si fermeranno fino alle 18 per informare i cittadini del capoluogo sui temi del referendum. Domenica 10 sarà la volta della fantastica spiaggia di San Vito Lo Capo, anche in questo caso con sosta prevista fino alle 18.
Lunedì 11, la passeggiata ambientalista partirà da Rio Forgia, nel territorio di Valderice. Il giorno seguente, martedì 12, gli attivisti incontreranno i cittadini di Cornino nel meraviglioso scorcio del molo turistico.
La “Settimana” si concluderà mercoledì 13, sulla bellissima spiaggia ericina di San Giuliano.
“Ricordiamo che nello specifico referendario siamo contrari al passaggio della normativa in vigore – dichiarano dal comitato NO TRIV –, che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalla costa italiana senza alcun limite temporale, voluto e votato dal governo Renzi, dal PD e dai suoi alleati di governo, contenute nel provvedimento chiamato Sblocca Italia, a danno del nostro meraviglioso mare, che per noi resta una immensa risorsa da proteggere ad ogni costo”.
“Le scelte attualmente avallate dalle compagnie di ricerca, la richiesta di nuove autorizzazioni, i progetti in essere, non nascono dal caso – continuano gli attivisti –. Sono frutto di un’ottica ponderata, mirata, figlia di studi già avanzati a partire dagli anni ’80. Quando il prezzo del petrolio è schizzato a 70-80 dollari al barile, le compagnie petrolifere hanno fermato le macchine. Ma sono state lungimiranti: hanno fotografato le riserve del nostro paese attraverso ben 7000 pozzi. Hanno portato avanti una ecografia puntuale del nostro sottosuolo individuando potenziali bacini. Oggi, i signori del greggio, raccolgono quel che hanno seminato in vent’anni. La tipologia di idrocarburi presenti nel sottosuolo nostrano non appartiene alla categoria dei cosiddetti ‘petroli facili’. Il prodotto, per la verità molto ricco di zolfo, è come incapsulato all’interno dei pori rocciosi. Estrarlo implica innanzitutto costi più elevati di pre- raffinazione. A differenza dei combustibili fossili e nucleari, fonti di energia inquinanti e obsolete, le fonti rinnovabili – sole, vento, mare, calore della Terra – sono inesauribili, pulite, sicure. Attualmente in Italia le fonti rinnovabili garantiscono oltre il 37% dei consumi elettrici, ma dobbiamo guadagnare terreno verso un modello energetico distribuito, oggi sempre più competitivo, costruito sull’efficienza energetica, il risparmio, l’autoproduzione e lo scambio di energia”.
I NO TRIV di Trapani concludono: “Spingiamo in questa direzione: cittadini e territori possono essere i protagonisti di un cambiamento epocale, in molti comuni italiani sta già accadendo. Un futuro 100% rinnovabile non è utopia ma una grande opportunità in Italia, in Europa e nel mondo. Una risposta piena di speranza ai drammi determinati dal clima, dalle guerre per il petrolio, dalla crisi economica”.

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