Continua l’iniziativa “La città è nostra”: ripulite le aiuole di Rione Cappuccinelli

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“La città è nostra” è lo slogan scelto da alcune associazioni del territorio per lanciare un’iniziativa davvero nobile: ripulire e rendere più vivibili viali, aiuole e altri spazi pubblici non curati.
Non importa il Comune di pertinenza, se Trapani o Erice, perché la strategia vincente è proprio quella di coalizzarsi, pensando più a rimboccarsi insieme le maniche che ai confini territoriali.
Trapani per il Futuro, Cittadini per Erice, Younicef Trapani, Progetto per Trapani, Erice che vogliamo, Spazio Onirico… Sono solo alcune delle associazioni e dei movimenti che ogni weekend scendono in campo per il bene della comunità, armati di rastrelli, zappe, ramazze e tanta buona volontà. Si è deciso di iniziare dalla spiaggia di San Giuliano e dal centro storico di Erice, dove sono stati raccolti ben 30 sacchi di spazzatura, tra vetro, plastica, carta e addirittura una sedia e lo sportello di un’autovettura. Si è proseguito con Piazza Pertini (ex Piazza Cesarò), a Erice, supportati anche dall’amministrazione comunale e dai mezzi della ditta Aimeri; infine, la settimana scorsa, è stata la volta del campetto e delle aiuole del Rione Cappuccinelli. Anche in questo caso la politica ha dato un contributo: il Comune di Trapani, infatti, ha messo a disposizione gli attrezzi da lavoro.
“La domanda ricorrente era ‘perché lo fate?’ – dichiarano i ragazzi di Trapani per il Futuro –. Lo facciamo perché c’è bisogno che lo facciano tutti e forse, col tempo, la nostra città sarà più vivibile”. “Abbiamo trovato di tutto ma non ci siamo arresi – scrive in una nota Cittadini per Erice –, insieme ai residenti del luogo abbiamo cercato di rendere fruibile il quartiere ai cittadini, ma sopratutto ai bambini e ragazzi che da domani potranno usufruire di uno spazio più pulito e sopratutto più sicuro”. La cosa più bella, infatti, è stata vedere i giovani residenti unirsi con serietà e impegno alle operazioni di scerbatura. Scegliere di dedicarsi a una zona più degradata è stato senza dubbio un atto di responsabilità, la dimostrazione che non ci sono diversità, ma a far riflettere e sperare è stato soprattutto l’apporto fattivo di bambini e ragazzi del Rione. Questi giovani non aspettano altro che una mano tesa da qualcuno; basta coinvolgerli, magari con un sorriso o una pacca sulle spalle, per dare il via al cambiamento. Non è una modesta e discutibile opinione personale, ma quanto riscontrato dalle decine di volontari del progetto “La città è nostra”. Il prossimo appuntamento, la cui data è ancora da stabilire,probabilmente riguarderà la centralissima Porta Botteghelle di Trapani.

Marco Amico

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