Martines – Incomprensibile atteggiamento dell’opposizione consiliare – Non si vuole trattare il Piano Triennale delle Opere Pubbliche – L’Opposizione mortifica il proprio ruolo.

“…Vantaggio neanche ai zoppi….” …. “Queste sono le conclusioni del Consigliere Luigi Nacci (PSI) in aula consiliare nella seduta del 7 Luglio u.s. …… che VERGOGNA….. su un argomento di interesse generale e futuristico per la nostra città: la sistemazione delle nostre scuole. Una concessione in deroga, del valore complessivo di euro 1.992.737,16 per l’utilizzo di somme accantonate dall’ Ente come avanzo di amministrazione, data dallo stesso governo nazionale che il PSI con forza sostiene, evidenziando di fatto una grande contraddizione, oltre che mostrare una grande miopia ed uno scarso opportunismo politico. Infatti, risulta evidente che un valido programma triennale favorirà sicuramente chi nei prossimi anni avrà l’onere e l’onore di governare la città di Erice.

Sin da subito i Consiglieri del PSI presenti e la Consigliera Pantaleo (FI) avevano manifestato di abbandonare i lavori d’aula, senza condividere un sano confronto, senza promuovere eventuali proposte correttive, solo ostruzionismo, per ritardare la celere attuazione di validi programmi, il tutto solamente a danno dei nostri cittadini. Non si riesce a comprendere perché le ambizioni di alcune Segreterie di Partito debbano primeggiare sugli interessi collettivi, sminuendo anche il ruolo del Consigliere di opposizione.

Si ritiene che il ruolo del Consigliere di opposizione è altrettanto importante quanto quello di maggioranza, ha anche il dovere di dare suggerimenti e aiuti, se necessario, nell’interesse della collettività, senza mai rinunciare a porre le dovute critiche e senza mai venir meno alle prerogative del proprio ruolo. Certo, il sistema elettorale e quello di rappresentanza, lo svuota di un vero e proprio potere decisionale, limitandone di molto anche l’incisività. In verità, questa maggioranza, per difetto di presenza, ha spesso messo nelle condizioni l’opposizione di dire la sua, ma di fatto non hanno mai voluto assumersi nessuna responsabilità. Ma tutto ciò non può giustificare un atteggiamento di passività o di inconcludente aggressività. Se è vero che la maggioranza ha il dovere morale di ascoltare e favorire la partecipazione di chi rappresenta comunque una fetta della popolazione, è altrettanto vero che chi non governa deve creare le condizioni di dialogo e di ascolto. Deve giocoforza adeguarsi al ruolo di comprimario, di attore non protagonista ed escogitare strade e metodi per essere ascoltato.

Lo scontro a tutto campo non giova a nessuno, soprattutto a chi gioca il ruolo di “minoranza”. Spesso, però, queste semplici regole del buon senso sono dimenticate: si indugia allora in un forsennato “protagonismo polemico” che ha il solo scopo di dileggiare con ogni mezzo il governo della città e la maggioranza che lo sostiene. Non ci si rende conto, accecati da invidie personali e gelosie politiche, che un atteggiamento di critica chiuso, aprioristico e velenoso diventa, con il passare del tempo, stucchevole e autoreferenziale per gli stessi suoi elettori. La loro azione è un tentativo continuo di esposizioni mirate solamente a discreditare qualsiasi azione, con il solo scopo di evidenziarne errori, anche quando non ci sono, senza proporre soluzioni, alternative e modelli condivisibili nell’interesse della collettività. Tali smisurati atteggiamenti che non vogliono entrare nel merito delle reali problematiche, sicuramente non porteranno alcun beneficio, neanche alle loro segreterie di partito. Forse tanto non è un male, tutto questo sicuramente favorirà opportunamente una maggiore partecipazione popolare alle prossime competizioni politiche, così come registrato nelle ultime elezioni amministrative in varie città d’Italia. A volte un passo indietro può essere molto più proficuo di cinque e più anni di velenose chiacchiere inconcludenti. Un passo in avanti lo possono invece consentire gli “illustrissimi” Deputati nazionali e regionali, qualora ricercano soluzioni per dare corso a validi e indispensabili programmi che risultano necessari per migliorare la qualità della vita nelle nostre città, senza preclusioni di qualsiasi genere nei confronti degli Amministratori locali”.