Giornata Internazionale della Donna, manifestazione alla Prefettura di Trapani

Lo scorso 8 marzo, in occasione della “Giornata Internazionale della Donna”, presso il salone di rappresentanza della Prefettura di Trapani, si è tenuta una manifestazione alla quale ha partecipato una folta rappresentanza femminile, esponenti di amministrazioni locali, organizzazioni sindacali ed enti pubblici, dirigenti scolastici e studentesse di alcuni Istituti Superiori del capoluogo. Presenti anche autorità militari, civili e delle forze di Polizia della provincia.

L’evento, organizzato dalla Prefettura in collaborazione con l’associazione Co.Tu.le Vi. – Contro Tutte le Violenze –, ha costituito l’occasione per approfondire il fenomeno della violenza contro le donne attraverso la presentazione del libro “Ragazze in vendita” da parte della stessa autrice, Cristiana Macchiusi, sostituto procuratore presso il Tribunale di Roma e tramite le testimonianze del procuratore aggiunto presso il Tribunale di Roma, Maria Monteleone, del sostituto procuratore presso il Tribunale di Catania, Anna Trinchillo e della psicoterapeuta Alessandra Stringi.

Festa della donna pubblicoAi vari momenti si sono succeduti intermezzi musicali offerti dal Conservatorio “A. Scontrino” e letture di alcuni brani del libro.
Nel corso della serata, è stato da più parti considerato come, malgrado sia cambiata la cultura sociale e molte modifiche siano state apportate al tessuto giuridico e normativo del nostro sistema giudiziario ed amministrativo, lo sfruttamento, la violenza domestica, lo stalking, i femminicidi, sono realtà ancora attuali, presenti anche in questa provincia.
Fondamentale deve essere l’attenzione delle famiglie ed imprenscindibile la vigilanza delle Istituzioni scolastiche per cogliere in tempo i segnali di disagio e la presenza della violenza, anche psicologica, di cui molti alunni – anche di tenera età – sono vittime.
A tale proposito, è stato ricordato come la Prefettura assieme alla Questura, alla Magistratura, alle Istituzioni Scolastiche, alle Organizzazioni Sindacali, ha aderito, con apposito protocollo sottoscritto lo scorso 21 dicembre 2016, alla “Rete Interistituzionale per la lotta alla violenza sulle donne”, promosso dall’Azienda sanitaria Locale,atto che consente una ampia formazione dedicata a 40 studentesse per ogni istituto scolastico della provincia aderente al progetto, con l’obiettivo di acquisire abilità nel riconoscimento dei primi segnali di “violenza”.
Inoltre, i numerosi Centri antiviolenza presenti sul territorio contribuiscono ad aiutare tante donne in difficoltà ed a modificare atteggiamenti di tacita, talora rassegnata tolleranza o, peggio, di connivenza.

Anche e soprattutto alle “ragazze”,come le protagoniste del libro, è stata poi dedicata la illustrazione del disegno di legge n. 2640, presentato lo scorso 11 gennaio presso il Senato della Repubblica che ha proposto modifiche significative in materia di azioni per i centri antiviolenza e le case rifugio,come la previsione di un tutor adeguatamente formato, asupporto delle donne vittime di violenza nel percorso di riemersione alla libertà fisica e morale, o di incentivazioni fiscali per gli operatori economici che assumono donne vittime di violenza, nonché facilitazioni anche di natura economica per i centri antiviolenza.
Gli avvocati Frazzitta e Tranchida oltre che a sottolinearne gli aspetti giuridici, non hanno mancato di mettere in evidenza la peculiarità tutta “trapanese” del disegno di legge n. 2640, che vede come prima firmataria la senatrice trapanese Pamela Orrù, e che, come si legge nell’atto di proposta legislativa, è “frutto di una elaborazione comune svolta con l’associazione Co.Tu.le Vi (Contro tutte le violenze) di Trapani la quale attraverso un approfondito lavoro di analisi della normativa vigente in materia di femminicidio ha avanzato alcune proposte integrative, in particolare in relazione ai percorsi di reinserimento delle donne vittime di violenza domestica”.

La manifestazione si è conclusa con l’intesa, da parte di tutte le rappresentanti ed i rappresentanti delle Istituzioni presenti, di contribuire sempre di più con azioni concrete – nell’ambito dei propri ruoli – al contrasto della subcultura che induce alla violenza contro le donne, che rimane tuttora uno dei fenomeni più odiosi della società contemporanea.

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