Pantelleria, continua la campagna per l’affido familiare. Alcuni casi urgenti di minori che cercano una famiglia richiedono l’impegno della comunità pantesca

Continua la campagna per l’affido familiare nel Comune di Pantelleria. L’Assessorato alle Politiche Sociali, insieme all’Ufficio dei Servizi Sociali del Municipio ha rilanciato una locandina informativa per spiegare in cosa consiste l’affido, a chi è rivolto e cosa comporta.

Con il titolo ‘AFFIDO FAMILIARE – AAA: ADULTI ACCOGLIENTI CERCANSI’ la campagna cerca di spiegare l’importanza e le modalità dell’affido di minori, un’opzione fondamentale per tanti giovani isolani con situazioni di disagio che in questo modo non saranno allontanati dall’isola, ma potranno continuare a Pantelleria il loro percorso, seguiti e protetti.

In questo momento ci sono alcuni casi urgenti di minori che necessitano una collocazione temporanea in famiglia e l’appello ancor più forte è alla comunità pantesca, per non lasciare soli questi ragazzi. È previsto un contributo mensile per le famiglie che aderiranno al servizio.

A quanti vogliono dare una mano per non lasciare che siano dei minori a pagare le situazioni di fragilità di alcune famiglie, è rivolto l’appello dei Servizi Sociali del Comune di Pantelleria e dell’Assessora alle Politiche Sociali, Francesca Marrucci.

Il senso di comunità si vede anche da quanti non vengono lasciati indietro.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere ai Servizi Sociali del Comune di Pantelleria, tel. 320 4396524 – 0923 695035 o all’indirizzo email: assistentesociale@comunepantelleria.it.

INFO SULL’AFFIDO FAMILIARE: COS’È, COSA COMPORTA, CHI PUO’ RICHIEDERLO

Cos’è l’affido familiare?

L’affido familiare è un’istituzione dell’ordinamento civile italiano che si basa su un provvedimento temporaneo che si rivolge a bambini e a ragazzi fino ai diciotto anni di nazionalità italiana o straniera, che si trovano in situazioni di instabilità familiare.

Grazie all’affido, il minore viene accolto presso una famiglia che ne fa richiesta o ove ciò non sia possibile è consentito l’inserimento del minore in una comunità di assistenza pubblica o privata.

L’affidamento è dunque un servizio di aiuto e sostegno creato nell’ottica della tutela dei diritti dell’infanzia, garantendo al minore il diritto a crescere in un ambiente che possa soddisfare le sue esigenze educative e affettive, in grado di rispettare i suoi bisogni, in riferimento alle caratteristiche personali e familiari e alla sua specifica situazione di difficoltà.

In Italia l’affidamento è disciplinato dalla Legge n. 184 del 4 maggio 1983 che è stata poi modificata dalla Legge n. 149 del 28 marzo 2001.

Chi può prendere in affido?

La famiglia affidataria può essere rappresentata da qualunque persona che, singolarmente o in coppia, risulti in grado di accudire, educare e mantenere un minore rispondendo a tutte le caratteristiche richieste per una famiglia affidataria, dimostrando disponibilità nella collaborazione con le istituzioni.

Possono offrire la disponibilità all’affidamento sia coppie coniugate con figli o senza, sia persone non coniugate. La legge non stabilisce vincoli di età rispetto al bambino affidato né di reddito.

I requisiti essenziali si possono riassumere in:

  • uno spazio nella propria vita e nella propria casa per accogliere un’altra persona;
  • la disponibilità affettiva e le capacità educative per accompagnare per un tratto di strada più o meno lungo un bambino o un ragazzo senza la pretesa di cambiarlo, ma aiutandolo a sviluppare le sue potenzialità e valorizzando le sue risorse;
  • la consapevolezza della presenza e dell’importanza della famiglia d’origine nella vita del bambino. Compito importante è appunto quello di curare e mantenere i rapporti con la famiglia d’origine affinché si possa favorire il reinserimento del minore.

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