Mensa civica di Trapani. Proposta l’intitolazione a Teresa Fardella

E’ attiva da circa un anno dopo l’affidamento del servizio presso l’immobile, confiscato alla criminalità organizzata, da parte del comune di Trapani all’Ente ecclesiastico “Santissima Trinità”.  Quotidianamente distribuisce circa 150 pasti a persone in particolare disagio economico con l’impegno economico del Comune,  della Diocesi grazie ai fondi dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica, ai prodotti alimentari dell’ AGEA e benefattori e con l’impegno generoso di tanti volontari che hanno moltiplicato i loro servizi in questo tempo duro di pandemia.

Stamattina il vescovo Pietro Maria Fragnelli ha accompagnato in visita alla mensa civica il cardinale Enrico Feroci, in Diocesi già da ieri, che è stato per molti anni alla testa della Caritas di Roma e che nel pomeriggio incontrerà il mondo del volontariato. E’ stata occasione per salutare i volontari che a turno si occupano del servizio e per lanciare la proposta, raccolta con favore dall’amministrazione comunale, di intitolare il servizio a Teresa Fardella, donna trapanese che ha speso la sua vita per i poveri, fondatrice delle suore dell’Incoronata.

TERESA FARDELLA

(1867-1957)

Teresa Fardella nasce il 24 maggio 1867 a New York (dove la famiglia si era ritirata per motivi politici) figlia del conte trapanese Enrico Fardella (nato a Trapani l’11 marzo 1821, creato generale nel 1865) e della nobildonna Giovanna Dukett. Morta la mamma nel 1879, Teresa viene educata a Palermo per 11 anni nell’istituto delle Vincenziane. A sedici anni, il 15 marzo del 1884, sposa il nobile Raffaele De Blasi nella parrocchia di san Nicola. Per impegni militari si trasferiscono a Capua e poi ad Alessandria. Qui si fa amare per le opere di carità e stringe amicizia con Teresa Grillo, vedova Michel, che fonda l’Istituto della Provvidenza. Ad Alessandria muoiono i fratelli Enrico e Antonino (1891) e il padre (1892). Nel 1895 l’ufficiale De Blasi è trasferito a Mantova, da poco liberata dagli austriaci. Anche qui Teresa Fardella si dedica ai ragazzi e ai giovani della città, adattando un locale per la minestra e l’assistenza dei bambini e delle vecchiette. Coinvolge le migliori famiglie della città e riceve un aiuto anche dal vescovo Giuseppe Sarto, destinato a diventare Patriarca di Venezia e poi Papa Pio X.

L’attività di sostegno ai poveri continua anche a Nava Ligure. Va anche a Milano a chiedere aiuti al Cardinale. Intanto con la guida del Vescovo di Mantova, scrive una regola per le Povere Figlie di Maria Santissima Incoronata, che chiama “povere sentinelle” della carità. Segue il marito nei vari trasferimenti (Torino, La Spezia, Capua, Caserta) e nel 1905 si fa presente nel terremoto di Messina con alcune sue suore e collaboratrici.

Nel 1907, dopo l’esonero militare concesso al marito, Teresa Fardella e il marito rientrano a Trapani. Vari domicili si susseguono: Via Torrearsa, Via Garibaldi, Via Marino Torre, Via Cortina (ora N. Nasi) e Via Serisso (dove muore il 26 agosto 1957). Il suo corpo riposa nella Chiesa dell’Addolorata, accanto alla quale aveva trasferito il “Piccolo rifugio” fondato in Via Carreca per accogliere profughi messinesi e bambini di ogni parte della città e del territorio. Intensa l’opera svolta alla periferia poverissima di Trapani, verso il porto, negli anni 1912-1922. La sostengono i Vescovi Francesco Raiti e Ferdinando Ricca nelle attività di promozione sociale con al centro l’adorazione eucaristica. Nel 1937 muore il marito Raffaele.

Nei successivi venti anni, il suo impegno la porta a fondare in Via Argenteria il grande complesso “Maria Santissima Incoronata”, con collegio e scuole dall’Asilo alle Medie. Attualmente in questo luogo sono ospitati bambini profughi provenienti da orfanotrofi dell’Ucraina, a cui tutta la città e il territorio stanno rivolgendo grande e operosa attenzione. Un suo motto: “Tutto per il bene del prossimo e la gloria di Dio”.

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