Lunghi e calorosi applausi del pubblico alla prima dell’opera musicale “Il ricordo che se ne ha” al teatro di Fiesole
Dopo il successo di Trapani, l’opera musicale “Il ricordo che se ne ha”, tratta dai romanzi autobiografici della giornalista trapanese Mariza D’Anna, è stata accolta con grande entusiasmo anche al Nuovo Teatro di Fiesole, da poco inaugurato.
L’opera, andata in scena il 19 dicembre, ha conquistato il numeroso pubblico presente. Sono intervenuti prestigiosi esponenti delle istituzioni e delle fondazioni culturali, direttori artistici, musicisti e esponenti della stampa specializzata della Toscana. L’opera musicale, che racconta la storia di una famiglia siciliana in Libia dalla colonizzazione alla 1970, comune a molte altre famiglie italiane, ha emozionato e fatto riflettere anche sulla condizione dei profughi che oggi attraversano il Mediterraneo in cerca di una vita migliore.
“È stata un’emozione particolare portare questa storia fuori dai confini della Sicilia. Ringrazio tutti gli artisti per il grande lavoro che hanno svolto, il Luglio Musicale Trapanese per averla prodotta e in particolare l’assessore alla Cultura del Comune di Trapani, Rosalia D’Alì, per la sua sensibilità e per aver creduto in questo progetto sin dall’inizio. Dopo Fiesole, abbiamo ricevuto nuove proposte per portare il lavoro in altri teatri italiani per la prossima stagione e ci siamo rimessi al lavoro. Credo che la storia e la memoria collettiva e individuale vadano coltivate e portate a conoscenza soprattutto dei giovani” – così dichiara Mariza D’Anna.
“Un risultato straordinario – che premia il lavoro fatto dal Comune di Trapani e dal Luglio Musicale Trapanese: sono entusiasta – continua Rosalia D’Alì, assessore alla Cultura del Comune di Trapani – di questa prima nel territorio toscano. La tournée continuerà e toccherà diverse città portando in giro per l’Italia il nome del Luglio Musicale Trapanese, di Trapani e della sua provincia”.
Dopo il successo di Trapani, l’opera musicale “Il ricordo che se ne ha”, tratta dai romanzi autobiografici della giornalista trapanese Mariza D’Anna, è stata accolta con grande entusiasmo anche al Nuovo Teatro di Fiesole, da poco inaugurato.
L’opera, andata in scena il 19 dicembre, ha conquistato il numeroso pubblico presente. Sono intervenuti prestigiosi esponenti delle istituzioni e delle fondazioni culturali, direttori artistici, musicisti e esponenti della stampa specializzata della Toscana. L’opera musicale, che racconta la storia di una famiglia siciliana in Libia dalla colonizzazione alla 1970, comune a molte altre famiglie italiane, ha emozionato e fatto riflettere anche sulla condizione dei profughi che oggi attraversano il Mediterraneo in cerca di una vita migliore.
“È stata un’emozione particolare portare questa storia fuori dai confini della Sicilia. Ringrazio tutti gli artisti per il grande lavoro che hanno svolto, il Luglio Musicale Trapanese per averla prodotta e in particolare l’assessore alla Cultura del Comune di Trapani, Rosalia D’Alì, per la sua sensibilità e per aver creduto in questo progetto sin dall’inizio. Dopo Fiesole, abbiamo ricevuto nuove proposte per portare il lavoro in altri teatri italiani per la prossima stagione e ci siamo rimessi al lavoro. Credo che la storia e la memoria collettiva e individuale vadano coltivate e portate a conoscenza soprattutto dei giovani” – così dichiara Mariza D’Anna.
“Un risultato straordinario – che premia il lavoro fatto dal Comune di Trapani e dal Luglio Musicale Trapanese: sono entusiasta – continua Rosalia D’Alì, assessore alla Cultura del Comune di Trapani – di questa prima nel territorio toscano. La tournée continuerà e toccherà diverse città portando in giro per l’Italia il nome del Luglio Musicale Trapanese, di Trapani e della sua provincia”.
Mariza D’Anna ha curato insieme a Guido Barbieri la drammaturgia dello spettacolo che porta la firma per la regia, l’allestimento e il video di Maria Paola Viano. Il testo è di Guido Barbieri. Le musiche sono di Carla Magnan e Carla Rebora. Sul palco l’attrice e cantante Clara Galante, la soprano Ana Spasic, Guido Barbieri, voce narrante e un ensemble musicale composto dal duo pianistico Paola Biondi e Debora Brunialti, Paolo Fumagalli alla viola ed Edmondo Romano ai fiati e alle percussioni.
L’opera da camera ricostruisce la storia di una famiglia siciliana che sin dagli anni Trenta si trasferisce in Libia dove crea una florida azienda agricola, sposta il proprio baricentro in Nord Africa e poi nel 1970, con l’ascesa al potere di Gheddafi, è costretta a tornare in Italia, gettando al vento decenni di lavoro, di esperienza, di ricchezza.