Weekend a Ivrea: turismo non solo carnevale

Ivrea è una cittadina famosa soprattutto per il suo singolare carnevale in cui non sfilano né carri allegorici con personaggi enormi in cartapesta né gruppi mascherati. Gli unici carri presenti per le vie della città sono quelli delle diverse contrade che si sfidano a colpi di arance. Questa sfida fino all’ultimo colpo di arancia è molto intensa e lascia parecchi lividi sui partecipanti, di conseguenza è fortemente consigliato ai turisti, che accorrono da tutta Italia per assistere allo spettacolo, di tenersi a distanza dai carri e di indossare un copricapo rosso. Il clima di festa dura per una settimana durante la quale feste in piazza, musica e balli si rincorrono riscaldando gli animi di tutti i partecipanti. Recentemente la cittadina canavese è balzata agli onori della cronaca perché su tutti i giornali locali era riportata la notizia di un giocatore che ha vinto a Ivrea un milione di euro.

Ivrea patrimonio UNESCO

Ivrea non è soltanto Carnevale ma anche cittadina industrializzata e d’arte con monumenti che meritano di essere visitati. Nel 2018 Ivrea è diventata patrimonio dell’umanità per l’UNESCO.

Olivetti e Arduino

perché, grazie soprattutto alla presenza della fabbrica Olivetti, è diventata un emblema di città industriale. Il riconoscimento UNESCO ha portato enormi benefici alla città facendone accrescere il turismo. Per non parlare del notissimo software Arduino per la robotica amatoriale e professionale ideato nel 2005 da alcuni membri dell’Interaction Design Institute di Ivrea.

Ma cosa c’è da vedere in un weekend ad Ivrea?

Un luogo sicuramente interessante è il castello delle tre torri, decantato in un componimento del Carducci ed edificato a metà del Trecento da Amedeo VI di Savoia (Conte Verde). Accanto al castello si erge il Duomo tardo barocco costruito su base romanica del I secolo a.c. Al suo interno il duomo custodisce uno spettacolare altare in marmo insieme ai dipinti di D. Ferrari, simbolo del Rinascimento in Piemonte. Altri edifici interessanti sono la chiesa barocca di San Gaudenzio e il convento francescano di S. Bernardino, che conserva un tramezzo affrescato da Giovanni Martino Spanzotti in cui sono riprodotte scene della vita e della passione di Cristo. Per completare il giro del centro storico non bisogna tralasciare il campanile di Santo Stefano, importante luogo di culto eporediese. Per gli appassionati di geologia l’Anfiteatro Morenico è una tappa obbligatoria. L’area di 600 km2 è delimitata da una morena a cerchio chiuso risalente al periodo glaciale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Share via
Prendi Questo BONUS, clicca qui sotto