ALTRI CAMBI AL VERTICE DELLE COMPAGNIE CARABINIERI TRAPANESI. ARRIVANO I CAPITANI SCOTTO DI TELLA A TRAPANI E PETRONE AD ALCAMO. PROMOZIONE AL GRADO DI CAPITANO A VITO CITO

Il Comando della Compagnia Carabinieri di Trapani passa al Capitano Giuseppe Scotto Di Tella che prende il posto del Maggiore Marco Ruffini passato alla guida del Nucleo Investigativo di Terni dopo quattro anni al comando della Compagnia trapanese dove ha conseguito risultati di spessore portando a termine operazioni come l’arresto del latitante Francesco Cammareri (Ciccio Pummaroro) nel 2020, l’arresto dei genitori del piccolo Francesco Alberto, abbandonato tra le campagne di Paceco, l’arresto dei responsabili degli omicidi di Salvatore Martino e Cristian Favara.

Il Capitano Scotto Di Tella è originario della provincia di Avellino, nato nel 1989 approda all’Accademia di Modena nel 2010 e alla Scuola Ufficiali nel 2012. Come primo incarico giunge presso la Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria come Comandante di plotone prima del trasferimento al comando del NORM di Agrigento dove è rimasto dal 2016 al 2018. Nei due anni successivi è passato al comando del Nucleo Operativo della Compagnia di Napoli Vomero sbarcando in Sardegna al comando della Compagnia di Tempio Pausania nel sassarese dal 2020 ad oggi.

Cambio della guardia anche ad Alcamo dove il Capitano Luca De Vito è stato sostituito dal Capitano Chiara Petrone, romana classe 1994.

Il Capitano Petrone inizia il cammino nell’Arma nel 2012 frequentando l’Accademia per due anni passando poi alla Scuola Ufficiali terminata nel 2017. Come primo incarico viene destinata alla Scuola Allievi Marescialli e Brigadieri di Firenze come Comandante di plotone dove rimane per tre anni. Nel 2020 giunge a Catania al comando del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Catania Piazza Dante dove rimane per due anni fino al 2022 anno nel quale passa al comando della 2^ Sezione del Nucleo Investigativo di Napoli.

Il Capitano De Vito, dopo tre anni al comando della Compagnia alcamese, è andato a Comandare la Compagnia di Genova San Martino.

 

Dopo l’avvenuta promozione al grado il Capitano Vito Cito confermato al comando della seconda sezione del Nucleo Investigativo di Trapani.

Dopo diversi anni di servizio presso il R.O.S. di Palermo, nel 2001 il Capitano Cito veniva trasferito al Reparto Operativo di Trapani rendendosi protagonista di importanti indagini contro la criminalità organizzata, tra le quali spiccano l’operazione Campus Belli contro la famiglia mafiosa di Campobello di Mazara, l’operazione Cutrara, contro la famiglia mafiosa castellammarese, l’operazione Scrigno, contro le famiglie mafiose di Paceco e Trapani, nonché ha dato un fattivo contributo alle investigazioni connesse con l’arresto dell’ex latitante MESSINA DENARO Matteo e i suoi favoreggiatori.

Il suo prezioso apporto è stato fondamentale anche per le più delicate inchieste eseguite dal Reparto Operativo Carabinieri di Trapani per contrastare i reati contro la Pubblica Amministrazione, tra le quali spicca in ordine di tempo quella che ha portato al sequestro preventivo di 2 milioni di euro nei confronti di una importante società che si era aggiudicata l’appalto per i lavori presso il porto di Castellammare del Golfo e che avrebbe in modo fraudolento dichiarato che i fondali friabili e sabbiosi fossero roccia per far lievitare illecitamente i costi.

Oltre a ciò, il Capitano ha contribuito a risolvere numerosi omicidi, sia di mafia che ordinari, tra i quali spiccano due cold case, uno ordinario, commesso nel novembre del 1998 nelle campagne trapanesi e, secondo la ricostruzione dei Carabinieri risolto dopo ben 22 anni, quando nel dicembre del 2021 si è proceduto all’arresto del presunto assassino.

Altro cold case, questa volta di mafia, risolto nel 2015 dopo ben 6 dall’avvenuto omicidio del pastore partannese LOMBARDO Michele, che ha visto la condanna all’ergastolo quale mandante del delitto Domenico SCIMONELLI, ritenuto uno dei pizzinari di fiducia dell’ex latitante MESSINA DENARO Mattero, nonché la condanna dei due esecutori materiale del delitto, entrambi poi divenuti collaboratori di giustizia.

Tra i vari omicidi risolti, va senz’altro ricordato quello in pregiudizio dell’anziano sacerdote Padre Michele Di Stefano, ucciso brutalmente a colpi di bastone nella frazione Ummari nella sua canonica mentre dormiva, avvenuto nel febbraio del 2013 e risolto dopo soli due mesi con l’arresto dell’autore dell’efferato delitto.

Numerose sono le attestazioni di merito istituzionali che nel corso degli anni sono state insignite al Capitano Cito, tra le quali spiccano la medaglia di merito lungo comando rilasciata dal Ministero della Difesa, croce d’oro con torre anzianità di servizio nell’Arma dei Carabinieri rilasciata dal Ministero della Difesa.

L’ufficiale si è distinto anche in delicate missioni all’estero, in Kosovo e Francia, per le quali è stato insignito con la croce commemorativa per la missione di pace in Kosovo nell’ambito della risoluzione dell’ONU a favore delle popolazioni della ex Jugoslavia e la medaglia di bronzo rilasciata dal Ministero della Difesa francese.

La sua professionalità, la sua dedizione alle Istituzioni, sono state riconosciute anche recentemente con il conferimento dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Share via
Prendi Questo BONUS, clicca qui sotto