Ordinanza restrittiva per uomo di 70 anni reo di atti persecutori

Nella giornata del 30 aprile personale della Polizia di Stato in servizio presso la III Sezione della Squadra Mobile di Trapani (Reati contro la persona, in pregiudizio di minori e reati sessuali) ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Trapani, dott.ssa Brignone su richiesta del Sost. Proc. della Repubblica dott. A. Tarondo nei confronti di un F.G. di anni 70, abitante in questo centro, autore del reato di atti persecutori nei confronti di una vicina di casa.
Nello specifico le indagini avviate hanno consentito di dimostrare che l’anziano signore poneva in essere abitualmente e consapevolmente condotte persecutorie consistenti in molteplici danneggiamenti, ingiurie e minacce di morte che venivano rivolte alla persona offesa, ogni qual volta, la stessa si trovava nelle scale condominiali o in aree comuni. Ed ancora, l’intervento di alcuni vicini, in talune occasioni, aveva impedito l’aggressione fisica da parte dell’indagato nei confronti della parte offesa.
Veniva, inoltre, accertato che, in qualsiasi momento del giorno e, soprattutto, della notte, F.G, abitante al piano inferiore, provocava dei rumori molesti consistenti nel colpire con un bastone il tetto dell’abitazione non permettendo il giusto riposo alla parte offesa ed ai suoi figli minori.
L’attività d’indagine, scaturita dalla denuncia della parte offesa, ha permesso di accertare, che l’obiettivo dell’anziano signore fosse quello di spingere il nucleo familiare a lasciare quell’abitazione, legittimamente assegnata dall’Istituto Autonomo Case Popolari, sperando che la stessa venisse attribuita ad parente dell’odierno indagato.
Alla luce delle emergenze investigativa il GIP di Trapani ha imposto ad F.G. il divieto di avvicinarsi (compatibilmente con la possibilità di fare ingresso nella propria residenza) all’abitazione ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa ,mantenendo, comunque, una distanza non inferiore a 50 metri nell’eventualità di un incontro casuale.

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