Forza Italia, porto di Favignana, ecco come stanno le cose

La coordinatrice comunale di Trapani Maria Pia Incarbona interviene sulla questione riguardante il Porto di Favignana.

“Qualche giorno fa il Sindaco Pagoto e l’Assessore Ceraulo hanno dato notizia della definitiva autorizzazione da parte della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente all’esecuzione del progetto dell’ampliamento e messa in sicurezza del Porto di Favignana, affermando che per l’avvio dei lavori non faranno trascorrere dieci anni, tanti quanti ne sono invece passati per definire il progetto in fase autorizzativa.

Hanno naturalmente omesso di dire agli egadini che il risultato positivo che oggi con giusta soddisfazione annunciano e del quale erano stati già messi al corrente da alcune settimane, politicamente ha un solo nome e cognome: Antonio D’Alì. L’occasione può essere utile anche per rinfrescare un po’ la memoria sulla vicenda.

Il progetto è nato per iniziativa dell’amministrazione Ernandez e dello stesso Senatore D’Alì, affidato come Nuovo Piano Regolatore del Porto di Favignana ad un gruppo di ingegneri guidato dal Prof. Noli, riconosciuto come massimo esperto italiano per la portualità di piccola/media dimensione. Éstato presentato prima della definizione alla cittadinanza con dibattito pubblico (fatto mai verificatosi prima), sollevando immediato entusiasmo e naturalmente livida e invidiosa reazione della opposizione che, essendo stata al potere nel precedente mandato, nulla del genere era riuscita a produrre. Reazione non in termini di progettualità alternativa, ma, com’è costume delle “sinistre”, in termini di lettere anonime, di cavilli burocratici, di non motivati dissensi e così via, meschinità delle quali non curiamo, oggi, ma che al momento crearono solo intralci e difficoltà.

Nel frattempo la politica, quella giusta, si premurò di ottenere presso la Regione Siciliana i fondi necessari alla realizzazione del progetto, circa 16 (sedici) milioni di Euro, che furono vincolati per il rifacimento del porto. Il cambio del Governo Nazionale prima e di quello Regionale poi con il conseguente e assurdo allontanamento dell’amministrazione Ernandez e l’elezione di una nuova amministrazione “sinistra” a Favignana, determinarono l’abbandono del progetto che, anche per l’assoluto disinteresse del governo nazionale di sinistra (che già aveva inferto un colpo mortale ai diritti dello sviluppo marittimo del trapanese abolendo l’Autorità Portuale di Trapani) aveva già subìto nel 2007 un primo rinvio negativo con osservazioni in Commissione VIA.

Per la nuova amministrazione comunale il progetto doveva essere abbandonato non perché contrario agli interessi degli egadini (abbiamo visto e vedremo infatti che risponde, anche in termini di qualità ed efficacia, alle secolari aspettative degli isolani) ma perché promosso da un’amministrazione nemica. La sinistra radicale ragiona così!

Nel 2008 cambiò nuovamente il Governo Nazionale e il Senatore D’Alì assunse la carica di presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Senato. Si interessò in tale veste del fatto che il progetto, considerando il rinvio con osservazioni una bocciatura non definitiva. Così è, ma occorreva che l’iniziativa venisse riassunta dall’amministrazione comunale, depositaria del progetto e destinataria delle osservazioni. Inutile dire che la stessa non ha mosso un dito per quasi tre anni.

Poi accadde un fatto: non avendo notizie dell’iter del progetto, la Regione Siciliana predispose la revoca dei sedici milioni destinati a Favignana e l’assegnazione ad altra realtà. Il Senatore D’Alì, appresa la notizia, ottenne una sospensione di quel decreto, già pronto alla firma dell’Assessore ai trasporti On. Strano, denunciando pubblicamente il pericolo della perdita del finanziamento per colpa dell’inerzia del Sindaco che, dinanzi all’evidenza del disastro combinato ed all’indignazione dell’opinione pubblica (compresa quella parte che ne aveva sostenuto l’elezione) si trovò obbligato a riattivare la pratica con una nota interlocutoria al Ministero e alla Regione.

Il dialogo con la Commissione VIA nazionale si riaprì, con maggiore vitalità della nuova amministrazione Pagoto e con la costante attenzione del Senatore D’Alì, la cui tenacia nel perseguire gli obiettivi di interesse del territorio e delle isole in particolare è ben nota. Evitiamo di raccontare quanti e nuovi intralci siano nati nel complesso iter di questa pratica, sino ad arrivare dalla delibera finale della Commissione VIA, assunta il mese scorso e che apre la strada alla realizzazione di un progetto, miracolosamente tenuto invita dal determinato impegno di più attori e che ora attende la attuale amministrazione all’impegnativo, ma fattibile compito di definirne le procedure di gara nei tempi più rapidi possibile.

Forza Italia può con orgoglio dire che anche questa opera, come le altre grandi e piccole opere che hanno interessato in maniera forte ed evidente in questi ultimi vent’anni il territorio delle Isole Egadi (nuovo carcere, stabilimento Florio, e molte altre) può essere attribuita al determinante impegno dei suoi esponenti: da quelli locali, Giunta Ernandez in testa, a quello nazionale, il Senatore Antonio D’Alì”.

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