Il 26 settembre 1988 la mafia uccideva Mauro Rostagno
Ricorre oggi l’anniversario dell’uccisione per mano mafiosa di Mauro Rostagno, giornalista e sociologo che, come amava dire, aveva scelto di essere trapanese.
Furono fatali per lui le inchieste, i servizi di denuncia in televisione, il suo impegno per la comunità.
Dopo intimidazioni e minacce di morte, il 26 settembre del 1988 la mafia lo uccise in contrada Lenzi, nei pressi di Saman, la comunità di recupero per tossicodipendenti fondata insieme a Francesco Cardella e alla moglie, Chicca Roveri.
Per l’omicidio, nel maggio 2014 la Corte d’Assise di Trapani ha condannato in primo grado all’ergastolo Vincenzo Virga e Vito Mazzara.
Caro lettore, anche oggi lo stupore di aver dormito, sognato e di essermi svegliato, di aver preso a mangiare e bere; lo stupore di respirare e camminare e vedere, udire, provare sensazioni e pensare di incontrare gente qui attorno.
Anche oggi lo stupore di fare quel che c’è da fare e “non tanto-per-farlo”, ma perché questa è la mia vita, la mia vita.
Non c’è un altro luogo, un altro tempo.Mauro Rostagno, estate del 1987
Oggi le iniziative a ricordo della sua figura. Alle 17:30 Rostagno sarà ricordato a Valderice, nella piazza intitolata al presidente partigiano Sandro Pertini, dove andrà in scena “Frammenti in scena per Mauro”, con la direzione artistica di Marco Marcantonio, in compagnia dei “Terronika”, Cythrèrès Vallis Corus, Duo Di Gregorio D’Angelo, Carmen Savarino, Duo Bonfiglio Di Gregorio, associazione culturale Pro Misericordia, associazione Il Sol.Co.
Stamattina, intanto, si è svolta una celebrazione in contrada Lenzi, nel luogo in cui Rostagno fu ucciso, mentre al cimitero di Ragosia, dove il giornalista è sepolto, si è tenuta una cerimonia laica.