Il cuore di Calatafimi Segesta tra i terremotati di Amatrice
Hanno affrontato oltre mille chilometri in macchina avendo in mente un solo obiettivo: raggiungere Amatrice da Calatafimi Segesta e consegnare i 4 mila euro raccolti nel corso di un evento benefico realizzato lo scorso mese di settembre, appositamente per questa città colpita dal terremoto. È quanto hanno fatto: Francesco Coraci, Francesco Aceste, Rosario Calamusa e don Pietro Santoro. Dietro questo viaggio e questa grande solidarietà ci sono: la Parrocchia SS.Silvetro Papa, l’Associazione il Carretto, Nuovo Gruppo ‘500, l’Amministrazione Madonna di Giubino, con il Patrocinio del Comune di Calatafimi Segesta.
Alla fine l’obiettivo è stato portato a termine, i soldi sono stati consegnati personalmente.
Cinquecento euro ciascuno sono andati a: Daniele Colletta allevatore di Saletta (frazione di Amatrice); Francesco Ronaglia, allevatore di Casale (frazione di Amatrice) e Costantino Poggi di San Tommaso (frazione di Accumoli). I tre allevatori sono stati raggiunti a piedi dal gruppo e dai loro accompagnatori poiché le strade erano impercorribili.
Mille euro ciascuno sono invece stati donati a due fratellini che vivono a Coppito e che nel terremoto hanno perso i genitori. La rimanente somma è andata alla “Federazione psicologi per i popoli”, che intervengono in tutte le emergenze in modo capillare e duraturo e che in questi giorni sta vicino ai superstiti e ai familiari delle vittime della slavina dell’albergo di Rigopiano.
Tappa obbligatoria per il gruppo è stata Rocca di Mezzo (L’Aquila), ospiti di don Vincenzo Catalfo, sacerdote di Calatafimi, poi il viaggio verso Amatrice dove ad aspettarli c’era Francesco De Santis, studente di Scienze sociali a Camerino e vicepresidente dell’Associazione Azimut, che assieme ad altre associazioni si sta occupando dell’emergenza terremoto.
Il gesto dei ragazzi di Calatafimi non è passato inosservato, tanto che sulla sua pagina Facebook, Francesco ha postato un suo pensiero: «…Hanno abbandonato gli allevatori. Grazie a Dio ci sono stati dei matti di Calatafimi (Sicilia) che sono partiti in macchina per 1000 km e ci hanno chiesto di accompagnarli fin qui a consegnare di persona i soldi raccolti per gli allevatori. Li abbiamo accompagnati fino a Saletta, e la rabbia di chi vive questa situazione d’abbandono è davvero tanta. Ci sarebbero cento cose da denunciare e chi di dovere dovrà pagare. Per ora questi signori di Calatafimi hanno fatto (parole degli allevatori della zona) “più di chiunque altro”. Onore a loro e alla forza di chi non ai arrende tra neve gelo e terremoti. Forza Appennini, terra nostra!».
«Perché matti? – dichiara Francesco – Perché non avevo mai visto nessuno fare una cosa del genere. Grandi uomini davvero».
Ad Amatrice è arrivata anche una lettera del sindaco di Calatafimi Segesta, Vito Sciortino, che al suo collega Sergio Pirozzi, ha inviato un dono ricordo della città siciliana.
«Ma la solidarietà di Calatafimi Segesta per le popolazioni di Amatrice – dichiara Sciortino – non si limiterà solo a questo momento. Ci sono i 2 mila euro recuperati dal “Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2016” ed ancora ulteriori 3 mila euro che finiranno nella somma che il Coordinamento dei sindaci del Belice ha destinato alle popolazioni di Amatrice. Si parla di 55 mila euro complessivi che andranno a quella città».
Un segno tangibile che arriva ad un popolo, quello di Amatrice, che sta soffrendo, da parte di un altro popolo, quello di Calatafimi e del Belice, che nel 1968 ha vissuto sulla propria pelle il dramma del terremoto.