Giornata della memoria, diversi incontri nelle scuole
Si è conclusa oggi a Castellammare del golfo presso l’istituto di istruzione superiore “Piersanti Mattarella-Danilo Dolci” un’intesa settimana che ha visto l’associazione Fidapa di Castellammare, l’associazione culturale Stella Alpina e l’Anpi di Trapani portare le loro testimonianze negli istituti scolastici trapanesi, nel quadro delle manifestazioni ricordo della “giornata della memoria”. Incontri incentrati, soprattutto, dalla testimonianza diretta di uno dei sopravvissuti ai campi di concentramento dove i tedeschi hanno rinchiuso i militari italiani che dopo l’8 settembre del 1943 si sono rifiutati di collaborare con il nazifascismo, preferendo rimanere nei lager in condizioni durissime; ed infatti ben 53mila dei 650mila militari fatti prigionieri dai nazifascisti sono morti per uccisioni o per malattie causate dall’indegna situazione in cui furono costretti a vivere.
Le testimonianze sono state raccolte dalle figlie, le professoresse Pietra e Anna De Blasi e trascritte in un libro dall’emblematico titolo “Scorze di patate”, cioè quelle scorze che i militari prigionieri, definiti IMI ( Italiani internati militari, un escamotage per non applicare la convenzione umanitaria di Ginevra) “rubavano “ alla spazzatura per sopravvivere. Testimonianze da leggere in un fiato e soprattutto tenerle vive per combattere l’indifferenza che spesso si alligna anche nei giovani.
Anche il presidente provinciale dell’Anpi Aldo Virzì nei suoi interventi ha voluto rimarcare la necessità di sapere, conoscere cosa è stato l’olocausto, ma anche la guerra partigiana, la liberazione dell’Italia dal nazismo e dal fascismo. Compito delle nuove generazioni ha detto è di conoscere il passato e soprattutto di essere “sentinella civiche” perché non debbano più ripetersi.
Le scuole interessate sono stati il Nautico, il Magistrale, l’ITI, di Trapani e l’istituto superiore di istruzione di Castellammare. Ma l’attività dell’Anpi prevede altri incontri in altre scuole della provincia nel quadro di quel protocollo che il Ministero dell’istruzione e l’Anpi hanno firmato in campo nazionale per tradurlo in pratica in tutto il Paese.