L’Eas deve restituire 487mila euro al Comune di Erice
Il Giudice del Tribunale di Trapani, accogliendo il ricorso dell’avvocato Vincenzo Maltese, ha ingiunto all’Ente Acquedotti Siciliani il versamento in favore del Comune di Erice di 487.000 euro circa, a titolo di canoni fognari e depurativi, calcolati fino al dicembre 2016, incassati da EAS con il pagamento da parte dei cittadini delle fatture del servizio idrico. In precedenza, a giugno del 2017, sempre il Tribunale avevo imposto ad Eas di versare 500.000 euro al Comune di Erice.
“Ricordo che il Gestore del servizio idrico ha titolo per riscuotere i predetti canoni in nome e per conto dei Comuni, in base alla Legge n. 36 del 1994 – spiega l’avvocato Vincenzo Maltese, legale del Comune di Erice – e che pertanto, nel caso in cui trattenesse tali somme indebitamente, causerebbe un ammanco considerevole per le casse comunali, con ovvie conseguenze sul piano tributario”.
Adesso Eas ha 40 giorni di tempo per versare l’intero importo. “Laddove in difetto – viene evidenziato dall’amministrazione – il legale sarà costretto a procedere a mezzo procedimento di esecuzione. Quasi un milione di euro quindi che il Comune si appresta a mettere a bilancio per crediti così recuperati a mezzo queste due azioni giudiziali che altrimenti avrebbe perso a causa della prescrizione”.
Intanto, il Comune di Erice si è visto anche assegnare dal Giudice dell’Esecuzione del Tribunale di Palermo altri 160.000 euro circa per interventi in via sostitutiva effettuati sulla rete idrica tra il 1992 e il 1999 “ma che Eas non voleva riconoscere seppur soccombente, giusta sentenza definitiva della Corte di Appello di Palermo”.
Soddisfatto l’avvocato Filippo Spanò che ha assistito in questo procedimento il Comune di Erice, il quale ha dovuto procedere a pignoramento presso terzi per recuperare tutte le somme. Anche questa azione giudiziale è stata avviata dall’Amministrazione guidata, dall’allora sindaco, Giacomo Tranchida.