Elezioni politiche: “Hanno vinto tutti”

elezioni-510622.660x368Come spesso accade in politica, soprattutto negli ultimi anni, anche questa volta hanno vinto tutti; ha vinto la coalizione di centrodestra che in percentuale ha raccolto il massimo dei consensi, ha vinto il Movimento 5 Stelle che ha confermato di essere il primo partito in Italia, ha vinto persino il Partito Democratico perché, a detta di alcuni “autorevoli” esponenti, dopo la cocente sconfitta ha finalmente riconosciuto i propri errori. Di certo hanno perso tutti gli elettori e sicuramente ha perso il nostro paese. Abbiamo perso tutti quanti. Non si può pensare di affidare la stabilità politica di una nazione come quella nostra, già di per sé instabile, ad una legge elettorale creata per garantire le poltrone sicure attraverso il sistema proporzionale e per illudere i cittadini di avere l’opportunità di scegliere i propri rappresentanti attraverso i collegi uninominali. Il giorno successivo alla pubblicazione del Rosatellum Bis, già era chiaro quanto questa legge elettorale, che riconosce una maggioranza soltanto al superamento della soglia del 40%, non potesse che garantire l’ingovernabilità ed una serie di matasse da sbrogliare per il Presidente della Repubblica. Adesso, poche strade posso essere percorse; governa il centrodestra con Matteo Salvini Presidente del Consiglio, governa il M5S con l’appoggio esterno del PD oppure, ipotesi più democratica se non si scontrasse con gli interessi personali dei singoli politici, si riscrive interamente la legge elettorale e si ritorna a votare quanto prima. Alcuni social-politologi ipotizzano anche la possibilità di un governo populista Lega-M5S. Ma, oltre il populismo, non esistono punti comuni tra i due schieramenti né programmatici né, tantomeno, ideologici; dunque ipotesi assolutamente improponibile. Nei salotti buoni della politica (che non si trovano più nelle ville di Silvio Berlusconi), dopo l’apertura di alcuni esponenti del Partito Democratico, in particolare di Michele Emiliano attuale Presidente della Regione Puglia, si comincia ad ipotizzare con più concretezza la possibilità che Luigi Di Maio venga investito dell’incarico di Premier; ovviamente se riuscirà a trovare una maggioranza di governo attraverso una traballante stampella a sinistra. Certamente, se si verificasse questa accreditata ipotesi, ci si troverebbe in quel paradosso politico in cui la coalizione di centrodestra raccoglie la percentuale più alta di consensi elettorali, ma siederà sui banchi di un confuso Parlamento italiano… all’opposizione. Leonardo Torre

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