A Favignana e Levanzo “Spiagge ecologiche”, AMP e gestori dei lidi a difesa dell’ambiente 

La Posidonia oceanica diventa arredo da spiaggia. A Favignana e Levanzo durante la stagione estiva è stato sperimentato con successo un modello di gestione che consente di sottrarre la biomassa spiaggiata dal ciclo rifiuti e di valorizzarla dal punto di vista ecologico e funzionale nell’ambito dell’ecosistema. 
I risultati sono stati illustrati a Palazzo Florio nel corso dell’incontro conclusivo del progetto MED Dé.Co.U.Plages, promosso dall’Area Marina Protetta Isole Egadi insieme con Enti di ricerca (ISPRA), Enti di formazione professionale riconosciuti dal Ministero del Lavoro (ASS.FOR.SEO – Capofila del progetto), l’Istituto Nazionale di Scienze e Tecnologie Marine (Tunisia) e la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università El Manar di Tunisi.
L’iniziativa, realizzata nell’ambito del Programma ENI di Cooperazione Transfrontaliera Italia – Tunisia 2014-2020, mira alla protezione dell’ambiente nei territori costieri e insulari attraverso pratiche armonizzate e modelli innovativi per la riduzione e il riutilizzo dei rifiuti plastici e la gestione sostenibile dei depositi di Posidonia. Il progetto affronta la sfida del passaggio all’economia circolare nei territori costieri e insulari, definendo e sperimentando modelli e pratiche per la mappatura e il monitoraggio degli accumuli di Posidonia e dei rifiuti plastici, offrendo allo stesso tempo soluzioni tangibili per la loro corretta gestione, riduzione, riutilizzo o riciclo a livello locale mediante la sinergia tra attori pubblici e privati. 
“Uno dei nostri partners, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha sviluppato un modello di gestione sostenibile dei rifiuti nelle località turistiche”, spiega Salvatore Livreri Console, direttore dell’Area Marina Protetta. “Lo abbiamo sperimentato durante la stagione estiva, con l’importante collaborazione dei gestori dei lidi, presso la spiaggia Praia, a Favignana, e Cala Minnula, a Levanzo, ottenendo dei risultati lusinghieri. Abbiamo in pratica trasformato le banquettes di Posidonia, che ricordiamo hanno un’importante funzione per la tutela delle spiagge, in cuscinoni rendendoli non visibili ai turisti e consentendo la fruizione del mare. Al termine della stagione i cuscinoni sono stati riaperti e la Posidonia è stata riposizionata a difesa del litorale. Ciò ha consentito da una parte di eliminare gli esorbitanti costi necessari per la rimozione e allo stesso tempo di proteggere le nostre spiagge. Un modello che ha prodotto buoni risultati che speriamo nei prossimi anni di fare diventare una buona pratica”.

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