La Biblioteca Fardelliana, dalle origini ai nostri giorni

La Biblioteca Fardelliana era originariamente la chiesa di San Giacomo Maggiore, fatta costruire nel tredicesimo secolo dall’ordine militare dei “Cavalieri di San Giacomo” e dedicato al loro santo protettore. All’esterno l’edificio esibiva un portico a due arcate. Il piano superiore ospitava i “Cavalieri dell’Ordine” in partenza per la Terra Santa. La confraternita si occupava della sepoltura dei più poveri e all’assistenza ai condannati a morte.
Tra il 1740 e il 1747, l’architetto Giovanni Biagio Amico, lavorò al restauro della costruzione realizzando lo scalone e la facciata in stile barocco.
Nel 1830 il nobile trapanese Giovan Battista Fardella, allora ministro della guerra del Regno delle due Sicilie, fondò la Biblioteca Fardelliana.
La famiglia Fardella, di origine alemanna, si stabilì in Sicilia nel 1262 con Corrado Fardella “cameriere” di re Manfredi, ma in realtà era uno stretto collaboratore e consigliere. L’arrivo dei Fardella a Trapani è da ritenersi intorno al 1400 con Lanzone, che nel 1430 venne eletto capitano della città. Un importante Fardella fu pure Michelangelo, matematico, fisico, astronomo e filosofo molto noto in campo europeo e titolare di cattedra di astronomia e meteorologia a Padova nel 1694. Inoltre, tra il 1700 e 1709 fu preside dell’ateneo della facoltà di medicina e filosofia. Vien da se che vi furono tanti altri discendenti, alcuni dei quali fecero parte della battaglia garibaldina e della costituzione dell’Unità d’Italia. La Biblioteca nacque dalle donazioni del ministro e storico, Giuseppe Di Ferro; inizialmente venne chiamata “Pubblica Biblioteca Comunale del Capovalle” ma nel marzo 1831 prese il nome di “Fardelliana”.
La Biblioteca, senza ombra di dubbio, può considerarsi lo scrigno della Trapani araba grazie alla presenza delle colonne, situate nella “Sala Fardella” e provenienti dalla chiesa di San Rocco.
Dopo la seconda guerra mondiale la Biblioteca divenne “ente morale”.
L’edificio costituisce con il suo ricco patrimonio librario la memoria storica della città, vi sono infatti raccolti i fondi librari di personalità della cultura e della politica, gli atti del Senato cittadino dal 1400 al 1799, fondi musicali come quelli del musicista Antonino Scontrino, manoscritti e corali provenienti da disciolti ordini religiosi e pregevoli stampe antiche risalenti al 1500, 1600 e 1700.
Nel 1982 venne pubblicata un rivista quadrimestrale che prese il nome di “La Fardelliana” , la presentazione del primo numero fu fatta dall’allora parlamentare regionale Vincenzo Occhipinti, l’ultimo numero risale al 1999.
La Biblioteca nel corso dei secoli ha subito dei restauri, l’ultimo dei quali risale al 2007 ad opera dell’architetto Matteo Vullo.
Oggi, purtroppo, con la soppressione delle province ad opera del governo Crocetta è a rischio di chiusura.

Francesco Catania

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