L’Eas condannata a risarcire un condominio di Erice

CONTATORE-ACQUAIl giudice di pace ha accolto la richiesta di un condominio di Erice che chiedeva il risarcimento dei danni per aver subito disagi nell’erogazione idrica. Questa, nel dettaglio, la questione. Un Condominio di Erice, a seguito dei numerosi disservizi nell’erogazione idrica gestita da Eas – Ente Acquedotti Siciliani in liquidazione, ha dovuto far fronte, a partire dal mese di ottobre 2015, a numerosi interventi di approvvigionamento idrico da ditte private, di pulizia e disinfettazione cisterne, nonché di analisi biologiche delle acque in quanto destinate al consumo umano. Un disagio che era costato agli utenti quasi 4.000 euro di spese.  Nell’ottobre del 2015 l’allora Sindaco di Erice, emetteva apposita ordinanza per vietare il consumo dell’acqua in quanto non potabile. A fronte di tale danno economico subito, il Condominio ha dato mandato all’Avvocato Vincenzo Maltese, componente dell’Ufficio legale regionale dell’associazione di Consumatori Codici, di agire giudizialmente contro il gestore idrico.  Così il legale citava in giudizio dinanzi al Giudice di Pace di Trapani, l’ EAS per chiedere il risarcimento in favore del condominio dei danni patrimoniali subiti, e l’annullamento delle fatture per i canoni riconducibili a quegli anni per un valore di circa 2.400 euro. L’Eas a sua volta chiamava in giudizio anche il Comune di Erice che si costituiva tramite l’Avvocato Carmelo Castelli per sentirlo ritenere responsabile dei danni. Ma il Giudice di Pace, accogliendo totalmente le richieste dell’Avvocato Vincenzo Maltese, motivava in sentenza come “l‘EAS,  venendo meno agli obblighi di diligenza, cui compete la gestione degli impianti comunali idrici, somministrando acqua caratterizzata da considerevoli  livelli di inquinamento, si è resa responsabile dei danni cagionati agli utenti…” estromettendo per assenza di responsabilità il Comune di Erice e condannandola quindi al risarcimento di tutti i danni subiti dai condomini, annullando altresì le fatture per canoni EAS per circa 2.400 euro riferibili ad anni prescritti.

“Una sentenza per certi versi storica – commenta soddisfatto l’Avvocato Maltese – che accoglie una tesi che sostengo da tempo, che ha riconosciuto in capo ai cittadini il diritto ad avere l’acqua potabile e un servizio efficiente a fronte di un dovere, in capo al gestore idrico, di garantire la suddetta qualità dell’acqua obbligo che discende dal pagamento dei canoni idrici e dalla sottoscrizione di un contratto di somministrazione”.

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